“… È già primavera
ancora primavera
una cosa insperata
non meritata
una cosa che non ha parole…”
Così scriveva tempo fa David Maria Turoldo in una bellissima poesia dal titolo: “Per il mattino di Pasqua”. E proprio sulla meraviglia voglio attirare l’attenzione…
Meraviglia per tutti i seminatori di speranza, padri, suore, laici… che in diverse parti del mondo, nonostante i gravi problemi, continuano a diffondere la Buona Notizia del Risorto.
Meraviglia nel sentire che tanti giovani, in Africa, decidano ancora di consacrarsi al Signore. Che pure in un villaggio ai bordi del deserto si possono raccogliere frutti gustosi dello Spirito.
Che anche nelle nostre comunità parrocchiali non manca gente capace di passare delle serate in preghiera, in formazione spirituale o per fare attività di volontariato e sostegno a chi è in difficoltà.
E perfino da posti tremendi, come il capo di concentramento di Auschwitz, oggi possa nascere nei giovani un rinnovato impegno per la pace, la democrazia e il rispetto dei diritti umani.
Apriamo allora gli occhi e il cuore alla meraviglia e al ringraziamento.
“Siamo il popolo della Pasqua e Alleluia è la nostra canzone”, diceva san Giovanni Paolo II.
Questo è il fondamento della “speranza che non delude”. Non un ottimismo bonario e a buon mercato (“il bicchiere mezzo pieno”), ma la certezza di una . Allora potremo accorgerci dei tanti semi di speranza sparsi nel mondo e cantare anche noi con Turoldo:
“… a chiunque venga
– anche al ricco – dirò:
siedi pure alla mia mensa,
(anche il ricco è un povero uomo).
E dirò a tutti:
avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso.”
P. Dario Dozio
SMA Feriole