Il 7 novembre è stata inaugurata la 15ᵃ Biennale di Arte Africana Contemporanea di Dakar, presieduta da Bassirou Diomaye D. Faye. Aperta sino al 7 dicembre, questa manifestazione è ormai diventata un’importante vetrina per le numerose e variegate espressioni culturali non solo del continente africano, ma anche della diaspora africana.

Ogni anno, la centralità della Biennale d’arte di Dakar si rafforza. In questo 2024, tutti gli eventi ruotano attorno a un tema preciso, che gli organizzatori hanno definito “the wake”, ovvero “il risveglio”: “Xàll wi” in wolof. Questa Biennale celebra una vera e propria rinascita della creatività africana e dell’impegno per l’arte. Creatività e impegno che guardano all’Africa da nuovi punti di vista, creando comunque un ponte fra tradizione, presente e futuro.

Il percorso della Biennale di Dakar 2024 è una sorta di flusso dell’immaginazione, che abbraccia vari ambiti: scultura, fotografia, realtà virtuale, arti sonore, design. Ciò è possibile grazie alla presenza di tanti artisti provenienti da vari Paesi africani.

Segnaliamo per esempio Oumar Ball (Mauritania), le cui opere sono state definite “meditative e organiche”. Nato in una zona di confine tra il Senegal e la Mauritania, Oumar traspone nella sua arte il simbolismo degli animali che vivono lungo il fiume che separa i due Stati, dando vita a immagini oniriche.

Oumar Ball

Interessante è poi il lavoro di Arébénor Basséne, artista nato in Senegal nel 1974. La sua arte si ispira alle antiche civiltà dell’Africa e del Mediterraneo. Grazie alla combinazione di vari materiali – carta, gomma, legno, pigmenti naturali, inchiostro, henné – a Basséne invita l’osservatore a rimettere in discussione la nostra percezione della storia. Lo fa recuperando anche racconti dimenticati e danze tradizionali della Casamance.

Arébénor Basséne

Anche il percorso artistico di Sika Da Silveira (Benin) è singolare, grazie all’uso di varie espressioni culturali, che vanno dalle installazioni alla performance, dalla fotografia alla pittura. Il suo lavoro esplora la complessa relazione tra esseri umani e cosmo e mette al centro la loro interazione, aggiungendovi il ruolo degli alberi, espressioni della Natura. porre l’accento su questa interrelazione – umani, universo, natura – è per Sika fondamentale, al fine di ritrovare un nuovo, necessario equilibrio tra l’umanità e il pianeta.

Sika Da Silveira

Altrettanto originale è l’arte di Martin Lukongo Masudi (RDC), il cui medium è la fotografia. Al centro dei suoi scatti c’è la vita quotidiana delle persone, tra lotta per la sopravvivenza e successi. In particolare, racconta la sua comunità d’origine, nel nord del Kivu. Lo fa indagando il tema dei diritti umani e delle ingiustizie sociali.

Alla Biennale di Dakar 2024 vi sono altri, bravissimi artisti, tutti da scoprire e da far conoscere. Direttrice artistica è Salimata Diop, la cui visione ha portato all’esplorazione di altre tematiche, come il ruolo delle donne nell’arte e nella società, non trascurando nemmeno l’eredità ancora pesante della colonizzazione e della schiavitù. Il passato si intreccia al presente attraverso il linguaggio dell’arte.

a cura di Silvia C. Turrin