Dal 1998 padre Renzo Adorni è missionario in Angola. Dopo la Costa d’Avorio e la Nigeria, ora si trova a Luanda, nella parrocchia Bom Pastor, con p. Luigino Frattin di Treviso e p. Denu Paschal Wisdom della Nigeria. La loro è una parrocchia immensa, alla periferia nord della capitale: una zona povera, con molte difficoltà ma anche con grandi occasioni di gioia.

Ci sono tante belle realtà nella nostra parrocchia. Anzitutto i catechisti: senza i catechisti, qui non si può fare niente. Noi ne abbiamo avuti tanti, circa 400; e ne abbiamo mandati anche nelle nuove parrocchie che abbiamo fondato e affidato al clero locale.

In questi anni, qui sono stati ordinati dieci nuovi sacerdoti: giovani nati e cresciuti nel nostro quartiere. Li abbiamo orientati al seminario diocesano, senza mandarli nella SMA, perché il nostro lavoro è quello di creare una Chiesa solida, con un clero locale. Quest’anno però abbiamo iniziato anche un gruppo vocazionale missionario, per chi desidera essere come noi, pronto ad andare in altri paesi per annunciare Gesù.

Le nostre scuole hanno formato persone di livello: abbiamo preparato ingegneri, infermieri, medici, tecnici che lavorano sulle piattaforme del petrolio, gente impiegata nell’amministrazione, nel governo… Non si sono allontanati dalla Chiesa e ora ci aiutano in molti modi. Per esempio: abbiamo degli infermieri che passano due o tre ore alla settimana a far catechesi ai ragazzi o agli adulti, quando invece potrebbero seguire i loro affari personali.

Ormai io sono vecchio: molta gente non conosce neppure il mio nome e non mi chiama “padre Renzo”, ma dice “Avò”, che in portoghese significa “nonno”. Però non è invecchiata la gioia di essere missionario.

Anzi: se avessi vent’anni di meno, chiederei di partire in altre diocesi dell’interno.  Ce ne sono due enormi, che chiedono aiuto: Luena, grande un terzo dell’Italia, che ha solo dieci preti; e Cubango, ancora più grande, con qualche vocazione ed enormi difficoltà.

Io prego il Signore che susciti nei giovani questo stesso desiderio missionario: perché ne vale la pena!

Ma con i miei 85 anni, non posso più girare come una volta nei quartieri: con queste gambe mi stanco facilmente… Allora è “la montagna che va Maometto”, cioè: c’è una marea di gente che viene ogni giorno a trovarmi. Non ho mai incontrato tanta gente come adesso! E vengono per i casi più vari: per parlare dei loro problemi, per cercare aiuto, per raccontare della famiglia, dei figli, della paura dei feticci e delle stregonerie… O anche per pagare la decima: ogni cristiano versa 240 kwanza al mese (circa 20 centesimi) per sostenere la Chiesa. Ma io non incontro mai una persona senza fare una preghiera con lui. Questa cosa colpisce la gente. E poi dicono: “Vai là, da quel padre; lui ti aiuta a pregare”. Questa è una cosa grande! E per me una nuova scoperta. Anche prima ricevevo la gente, parlavo, facevo tanti lavori… Adesso invece prego, e la gente va via soddisfatta. Questo è pericoloso, perché lo dicono agli altri, e vengono in tanti, anche dalle altre parrocchie, e dicono: “Vai lì che c’è un padre che prega!”.

Ecco la mia missione oggi: incontrare le persone come Gesù le incontrava, anche nelle situazioni più assurde.

Padre Renzo Adorni
Luanda – parrocchia Bom Pastor

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La Lettera di P. Renzo Adorni è pubblicata anche sul n. 168 della rivista SMA di animazione missionaria Il Campo

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