Contraddistinto da colori vivaci e da elaborati motivi geometrici, il Kente è un tessuto tradizionale tipico del Ghana. È così rappresentativo di tante comunità di varie città ghanesi, che si potrebbe compiere un tour per scoprirne i segreti di confezionamento.

Città come Bonwire, Adanwomase e Ntonso nell’Ashanti, o ancora Agotime-Kpetoe, Agbozume e Tafi nel Volta racchiudono tante storie legate a questo antico tessuto.

La popolarità del Kente – chiamato anche “Kinte” o “Kita” – è stata ufficializzata in queste ultime settimane del 2024, grazie alla sua iscrizione nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO.

In realtà, oltre che in Ghana, questa forma tessile si può ammirare anche in altri Paesi africani, come in Togo, in Nigeria e in Costa d’Avorio.

La sua storia è millenaria.

Le conoscenze che ruotano attorno ad esso si tramandano all’interno di ben note e affermate famiglie di tessitori. In origine, il Kente veniva realizzato a mano intrecciando insieme diversi fili di cotone di differenti colori.

Ne risultano strisce di tessuto cucite insieme che formano disegni spesso complessi, con motivi geometrici policromatici intrisi di simbolismi.

Oltre al cotone, il Kente può essere realizzato partendo da strisce di seta o da rayon viscosa (fibra semi artificiale che si ottiene dalla cellulosa del legno o del cotone).

Le caratteristiche del Kente – ovvero colori e motivi – variano a seconda della persona a cui è destinato.

Giovani, anziani, donne, uomini, bambini: a ognuno i suoi cromatismi e le sue forme geometriche.

Anche lo status sociale può influenzare le trame del tessuto. I motivi non sono scelti a caso: possono esprimere anche proverbi, eventi sociali, specifiche tradizioni familiari o di clan.

Il presidente Obama con la famiglia dell’ambasciatore Daniel Ohene Agyekum del Ghana. (foto S. Appleton da wikipedia)

La lavorazione del Kente, nel tempo, si è arricchita di creatività e innovazione, tanto da trasformarlo in un tessuto amatissimo su scala globale usato persino dall’alta moda per sfilate nei centri più importanti della haute couture come Parigi.

È nella “Ville Lumière” che Cédric Evans, di origine ghanese, ha fondato il brand KenteMust, con cui crea papillon realizzati partendo proprio dal Kente.

Il Kente ha varcato persino le porte dello Studio Ovale, il 24 febbraio 2010, quando il presidente Barack Obama accolse l’ambasciatore Daniel Ohene Agyekum del Ghana e i suoi familiari abbigliati con il tipico tessuto del loro Paese.

La notizia dell’importante riconoscimento dell’UNESCO è stata accolta con entusiasmo da Andrew Egyapa Mercer, Ministro del Turismo, il quale ha sottolineato come il Ghana sia tra i paesi più attivi nella salvaguardia e promozione delle tradizioni culturali.

Con l’occasione, le comunità di Bonwire e Agotime hanno ricevuto una menzione speciale per il loro ruolo essenziale di custodi di questa usanza che attraversa secoli e secoli, adattandosi alla contemporaneità.

a cura di Silvia C. Turrin

foto: wikimedia