L’Epifania Inculturata, un’idea di p. F. Aupiais, celebrata da cent’anni a Porto-Novo. Strumento di evangelizzazione per i non cristiani, anche loro invitati a svolgere un ruolo nella sacra rappresentazione.
L’8 gennaio del 1922 p. Francis Aupiais, missionario SMA francese, ebbe l’idea di proporre a tutti gli abitanti della parrocchia di Porto-Novo, cristiani e non, l’Epifania Inculturata.
Porto-Novo è la capitale del Benin, ex colonia francese, allora chiamato Dahomey. Da allora, ogni anno, fedeli cristiani di diverse diocesi del Benin si organizzano per vivere questa festa liturgica. Il 2022 è l’anno del centenario di questa celebrazione, che si svolgerà in modo solenne e grandioso.
P. Paul Akplogan, presidente della “Commissione nazionale dell’Epifania inculturata”, fa notare che “Padre Francis Aupiais l’ha inventata come strumento di evangelizzazione dei non-cristiani di Porto-Novo, in questo caso i Gun.
Appartenenti allo stesso gruppo etnico dei Fon di Abomey, i Gun erano venuti a stabilirsi a Porto-Novo nel XVII secolo. “Molto attaccati alle loro tradizioni ancestrali e refrattari all’influenza cristiana, non si lasciavano penetrare dai metodi ordinari”, li descrive il professor Jérôme Alladayè, storico delle religioni.
“Di fronte a questa resistenza – spiega p. Akplogan – padre Aupiais, missionario ma anche grande etnologo, ha messo in opera il suo genio creativo. Ha identificato nei Vangeli un’occasione in cui nazioni pagane hanno reso omaggio a Cristo: l’Epifania”.
“Con la collaborazione del capo tradizionale Zounon, p. Aupiais compose un dramma sacro che ricorda il Mistero dell’Epifania, in cui i Re Magi, divenuti i capi del popolo gun, venivano al presepe per adorare il vero Dio e consacrargli il loro paese e i loro sudditi”, speiga il professor Alladayè.
Da allora, ogni anno, alla festa dell’Epifania, “cristiani e pagani si riuniscono nel grande cortile della chiesa, celebrano la messa e poi accolgono gli attori della rappresentazione dell’Epifania inculturata. Insieme si danza, si mangia, e poi si parte in processione, percorrendo le grandi arterie della città di Porto-Novo” aggiunge padre Akplogan.
“Nella rappresentazione dell’Epifania, il capo Zounon impersona Balthasar, il re mago dalla pelle nera. Egli esce dal suo palazzo per recarsi alla Cattedrale e lì offre al Re Messia dell’acqua, un dono che simboleggia l’accoglienza e l’ospitalità”.
La rappresentazione dell’Epifania inculturata si è diffusa in tutto Benin, a partire dal 1984, anno in cui è stata riscoperta e riproposta. Un ruolo promotore l’ha avuto il vescovo di Porto-Novo mons. Aristide Gonsallo, che ha creato nel 2015 la Commissione Nazionale dell’Epifania.
Fonte: Blog Africa-La Croix
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