Franco Formiga: un giovane ivoriano adottato da una famiglia di Novi Ligure, il suo amore per il canto, la leucemia che ce lo ha tolto. Lo ricordiamo a un anno dalla sua morte.

Avvicinandosi, il 2 febbraio, l’anniversario della sua scomparsa all’età di 21 anni, vogliamo ricordare Franco Formiga un giovane amico che può ricordarci cose importanti in fatto di legami con l’Africa ed i suoi valori, di immigrazioni, di impegno nella studio e nella vita e di talenti artistici.

Era nato in Costa d’Avorio nel 1999. La mamma Nicole, disabile motoria, originaria della zona est del Paese, dai missionari era stata orientata a Port Bouet, popoloso sobborgo della capitale Abidjan, dove P. Gianfranco Brignone, missionario SMA, dopo “Radio Espoir” – la prima radio privata cattolica del Paese – aveva creato anche un importante “Centro Caritas”, dove Nicole fu accolta, trovando assistenza e aiuto per diventare sarta e avviare un famiglia.

Erano anni difficili per il paese, quasi da guerra civile e l’aiuto di Luciana che collaborava con p. Gianfranco, e incontrava talvolta Nicole , fu provvidenziale perché il piccolo Franco, potesse venire in Italia, a Novi Ligure

Vi arrivò e vi rimase, anche per l’impossibilità di ritornare in Costa d’Avorio, ottenendo infine, superate grandi difficoltà burocratiche, di essere adottato, trovando in mamma Luciana il suo sostegno per intraprendere il cammino di un bambino che cresce e di un giovane immigrato.

E – racconterà lui più tardi – il percorso non fu sempre facile. Il razzismo era qualche volta sfacciato: “negro, tornatene a casa con il barcone”, oppure celato dietro un condiscendente paternalismo: “ma come parli bene l’italiano!”

Il cammino scolastico lo portò ad intraprendere vari percorsi ed alla fine approdò al Liceo Musicale di Alessandria, un ambiente quasi di famiglia, dove Franco scopri la musica, il teatro ed il canto e, sentendosi a suo agio, poté esprimersi liberamente manifestando le sue doti artistiche.

La sua vivace curiosità e il desiderio di integrarsi nel nuovo mondo, gli permisero di creare profondi legami con gli insegnanti ed i compagni di scuola, che gli riconoscevano personalità di leader in molte situazioni e attività.

Negli anni del liceo musicale, Franco trovò occasioni di esibirsi in spettacoli e canti, talvolta composti da lui, con voce robusta, calda e suadente, manifestando sempre vivacità, creatività, e innata gioia di comunicare e di vivere, trovando fiducia e ammirazione. E nei suoi progetti di neo-diplomato c’era anche quello di ritrovare la sua Africa!

Purtroppo una brutta leucemia, pur contrastata in modo deciso e con primi risultati incoraggianti, dopo tre anni di lotta, finì per portarselo via. Se ne andò dolcemente nella tranquillità di sapersi accompagnato dall’amicizia di tanti, compagni, insegnanti, e soprattutto sorretto, fino all’ultimo, dall’affetto rasserenante della mamma adottiva.

Il cordoglio generale espresso in Alessandria e Novi Ligure alla sua morte, ed i ricordi condivisi nel mondo scolastico, dicono quanto Franco, da piccolo immigrato, fosse riuscito non soltanto ad integrarsi, ed a farsi apprezzare, ma anche a fare scoprire ed a comunicare alcuni valori dell’Africa, la sua terra.

Alcuni video significativi – oltre a quelli ufficiali del Liceo Musicale – lo ritraggono mentre rende omaggio con un suo canto ad una sposa, sua amica. Impressionane quello in cui, malato grave, canta e danza accanto al letto, legato alle flebo, e quello tenerissimo in cui esprime alla mamma il suo affetto e la sua riconoscenza

“Ciao mamma, ti volevo dire quanto sei speciale. Quante volte hai preso tutto il mio male, e messo nel tuo cuore, trasformandolo in amore…”

P. Renzo Rapetti

Il video del liceo musicale di Alessandria:

Altri video di Franco, canzone per la mamma adottiva, e durante la chemioterapia in ospedale