Il figlio di Fati Usman giace su un letto d’ospedale nel nord-est della Nigeria, quasi senza vita.

Ha difficoltà a respirare e sembra estremamente emaciato. Dalla taglia, si potrebbe pensare che abbia circa due anni. Ma sua madre dice che in realtà ne ha cinque.

È solo uno dei diversi milioni di persone coinvolte nella massiccia crisi umanitaria che l’insurrezione di Boko Haram, guerriglieri islamisti, ha causato nel nord-est della Nigeria, lasciando le famiglie in un disperato bisogno di cibo e cure mediche.

Gli operatori umanitari prevedono che nel 2022 circa 1,74 milioni di bambini sotto i cinque anni hanno sofferto di malnutrizione acuta nel nord-est della Nigeria – un aumento del 20% rispetto all’anno precedente – e 5.000 potrebbero morire nei prossimi due mesi.

Usman racconta che suo figlio ha contratto il morbillo, seguito dalla diarrea. “Ho preso delle medicine da somministrargli, ma le sue condizioni non sono migliorate. Per 37 giorni ha avuto la diarrea”. Quando le sue condizioni di salute sono peggiorate, la donna lo ha portato di corsa all’ospedale di Damaturu, la città principale dello Stato di Yobe, nel nord-est della Nigeria.

Cinque dei suoi figli erano già morti prima di questa crisi – lui è uno dei quattro ancora in vita.

La madre 34enne è esausta e traumatizzata. È fuggita dagli attacchi del gruppo militante islamista Boko Haram nella piccola città di Maino, e si è trasferita in un campo per sfollati interni cinque anni fa.

Il marito di Usman è imam musulmano, ma non vive con la famiglia. Lei cerca di guadagnarsi da vivere aiutando a volte i vicini a cucire i loro vestiti strappati in cambio di cibo. Ma anche i vicini sono vittime dell’insurrezione, non hanno niente, e dipendendo da quanto ricevono delle agenzie umanitarie.

Secondo il dottor Japhet Udokwu, che lavora nel campo degli sfollati, alcune famiglie hanno viaggiato per più di 100 km da comunità remote dove non c’era accesso alle cure mediche.

Con molte bocche da sfamare, non ci sono abbastanza scorte di cibo per sostenere i bambini e molti si ammalano.

“Questo è l’epicentro, quindi la maggior parte dei casi che arrivano qui sono gravi”, dice il dottor Japhet Udokwu. Come molti medici e umanitari, teme una catastrofe. Il dottor Udokwu lavora 24 ore su 24, ricoverando almeno 40 bambini gravemente malnutriti ogni settimana.

Notizia da BBC, foto Reuters