Non c’è età, professione o luogo che possa impedirci d’essere missionari. Suor Costanzina è una religiosa Elisabettina di 90 anni. Quando Padre Renzo ha tenuto alcuni incontri sulla SMA presso la “Casa don Luigi Maran” (PD), in lei si è risvegliato l’ardore missionario che l’animava fin da piccola.
Fin da ragazzina ho sempre letto il giornalino: “Il Piccolo Missionario”. Poi, nel tempo, ho custodito nel cuore una grande stima per il servizio dei missionari ed il desiderio di conoscere l’Africa, un mondo tanto diverso dalla mia realtà. M’incantavo quando leggevo delle grandi foreste, dei fiori colorati, dei fiumi possenti. Un po’ alla volta scoprivo un ambiente completamente diverso dal mio, in cui grande era la povertà… anche se nelle foto vedevo sempre bambini sorridenti. Tutto questo mi trasmetteva il desiderio di una vita semplice ma vivace. Sono stati i pensieri che hanno accompagnato la mia maturità e, forse, anche la mia scelta religiosa.
Durante lo scorso mese di ottobre ho saputo che padre Renzo sarebbe venuto da noi e ci avrebbe raccontato l’impegno dei suoi fratelli missionari della SMA. Questa notizia mi ha reso contenta. È stato un po’ come rendere più reali i ricordi letti durante l’infanzia. Diverse consorelle e laici hanno partecipato con me agli incontri (circa un’ottantina di persone), con grande spirito di condivisione. Nel pubblico sono state presenti diverse suore che avevano vissuto in missione; ad ogni incontro si sono poste domande e si sono raccolte riflessioni davvero arricchenti.
Padre Renzo ha raccontato la vita del fondatore della SMA, Mons. Melchior de Brésillac e dei suoi primi collaboratori, delle difficoltà che l’Istituto ha avuto nei primi tempi nei paesi dove hanno avviato il servizio: il Benin, il Ghana e la Nigeria. Quanti missionari sono morti di febbre gialla e di malaria! La commozione è stata palpabile e il silenzio era perfetto, nonostante la forte partecipazione.
Il Padre ha raccontato diversi aneddoti, legati alla sua presenza in Africa, al suo incontrare altre culture, portandoci a comprendere come gli occidentali hanno brutalmente sfruttato risorse e popoli, pensandosi superiori a loro. Ci ha aiutato a pensare come sia necessario restituire dignità a chi consideriamo diverso da noi, ricordando il valore di ogni persona, anche di chi vede calpestare i propri diritti e non può far emergere i talenti personali.
Questi incontri ci hanno fatto molto bene, ci hanno permesso di vedere quanto sia bello il mondo nonostante la fatica di comprendere l’altro, il diverso: sforzo che vale davvero la pena di fare.
Grazie a Padre Renzo che ci ha donato un po’ del suo tempo e aiutato a fare esperienza di ricchezza missionaria nell’incontro sincero tra fratelli.
Suor Costanzina
Questa bella testimonianza è pubblicata anche sul n. 170 della rivista SMA di animazione missionaria Il Campo
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