In occasione della Settimana Santa e della Santa Pasqua, si possono ammirare a Castelgandolfo nel Palazzo dei Papi, il “Compianto sul Cristo morto” di Giovanni Bellini (1440 circa-1516), e il “Cristo morto sorretto da quattro angeli” di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (1477-1549).
Le opere ci invitano a porre l’attenzione sul corpo esanime di Cristo. L’esposizione curata dai Musei Vaticani e, in particolare, da Fabrizio Biferali, Responsabile del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI, mette al centro il tema della Passione di Cristo. Le due opere affrontano infatti il cuore della tradizione cristiana, ovvero il sacrificio di Gesù per la redenzione dell’umanità.
Il Compianto sul Cristo morto, olio su tavola realizzato dal maestro veneziano intorno al 1475 per la chiesa di San Francesco a Pesaro, trae ispirazione dal Vangelo di Giovanni (XIX, 38-40). In particolare, fa riferimento alla scelta di Giuseppe di Arimatea, di prendere il corpo di Gesù dopo la crocefissione. Con lui vi andò anche Nicodemo, che compose una miscela di aromi (tra cui mirra e aloe) al fine di preparare il corpo di Cristo per la sepoltura.
Alla scena raffigurata nel dipinto è presente Maria Maddalena, anch’essa devota discepola di Gesù, immersa nell’atto di cospargere le mani del maestro senza vita con la miscela di olii e profumi. Il momento che precede la sepoltura è intriso di pathos, sospeso tra una visione terrena e una prospettiva divina.
L’intensità dell’opera si rivela pienamente nell’intreccio delle mani di Cristo e di Maria Maddalena. L’opera è stata riconosciuta solo nel 1871 come dipinto di Bellini quale cimasa della celebre Pala di Pesaro.
Il Compianto sul Cristo morto è un dipinto che di recente è stato restaurato grazie al minuzioso lavoro di Marco Pratelli, del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei.
Il “Cristo morto sorretto da quattro angeli” (opera di proprietà della Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto a Roma), è stato dipinto nel 1505 circa da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma.
Il “Sodoma” è un appellativo che si originò in riferimento all’intercalare in dialetto piemontese “su ’nduma!” (su, andiamo!) dell’artista.
L’opera raffigura il corpo di Gesù sorretto da quattro angeli. Anche in questo dipinto si percepisce un forte pathos, che porta l’osservatore a meditare sull’impermanenza della vita terrena e sulla forza della dimensione divina.
L’esposizione a Castelgandolfo nel Palazzo dei Papi si è inaugurata il 5 aprile e continuerà sino al 5 ottobre 2025.
Ispirata alla morte e alla resurrezione di Gesù è anche la mostra inaugurata presso la sezione “San Tommaso d’Aquino” della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale (Pftim).
L’esposizione, denominata “Quaresima-Pasqua”, presenta alcuni pezzi della collezione d’arte di autori moderni e contemporanei donata a metà degli anni ’90 da Isabella Meoni Ferrara. Tra le opere figura l’incisione in bianco e nero dal titolo Deposition de Croix del 1959 di Salvador Dalì.
“La fede che ha suscitato sempre l’arte, non è solo oggetto di cultura, ma è preludio e fonte di cultura”, ha affermato il decano della Facoltà Teologica di Capodimonte, Antonio Foderaro.
Curatore della mostra “Quaresima-Pasqua” è il teologo Giuseppe Falanga, il quale ha sottolineato che “coloro che verranno a visitarla seguiranno il cammino della ‘via pulchritudinis’, approfondendo così il mistero della conoscenza di Dio attraverso la contemplazione visiva delle opere e la lettura dei testi della liturgia che le corredano”.
“Proponiamo così – ha precisato Falanga – un percorso particolare di nuova evangelizzazione, un percorso ‘altro’ di annuncio della fede”.
La mostra “Quaresima-Pasqua” è stata concepita, d’intesa con l’Ufficio liturgico dell’arcidiocesi di Napoli, anche come seconda tappa di preparazione culturale alla 75ª Settimana liturgica nazionale che si terrà a Napoli dal 25 al 28 agosto 2025.
Mons. Nicola Longobardo, direttore dell’Ufficio liturgico di Napoli, ha voluto sottolineare come “Arte e liturgia descrivano entrambe la bellezza e come la liturgia non sia soltanto ‘culmine’ della vita della Chiesa, ma insieme e ancor prima ‘fonte’, vale a dire grazia, dono che scende dall’alto e che rende possibile il nostro cammino cristiano, la nostra storia spirituale, il nostro impegno e le nostre opere”.
La mostra “Quaresima-Pasqua” è visitabile, dal lunedì al venerdì fino al 9 giugno, nella sede della Facoltà Teologica in viale Colli Aminei 2 a Napoli. È possibile compiere un percorso virtuale dell’esposizione a questo link: santommaso.pftim.it.
a cura di Silvia C. Turrin