AFSA contro AGRA: l’Alleanza per la Sovranità Alimentare in Africa (AFSA ), che raggruppa centinaia di organizzazioni di piccoli agricoltori che praticano l’agro-ecologia, l’agricoltura con metodi tradizionali e sostenibili, denunciano Alleanza per la Rivoluzione Verde in Africa (AGRA), che invece raggruppa grandi istituzioni e aziende dell’agro-business che in questi ultimi anni hanno propagandato un modello di agricoltura industriale, basato su grandi appezzamenti e massiccio uso di Ogm, nuovi tipi di sementi, fertilizzanti e pesticidi chimici.
“L’AGRA ha inequivocabilmente fallito nella sua missione di aumentare la produttività e i redditi e ridurre l’insicurezza alimentare, e ha di fatto danneggiato gli sforzi più ampi per sostenere gli agricoltori africani”, così scrivono i soci di AFSA nella loro lettera di denuncia.
Ecco le prove del fallimento:
– nonostante l’investimento di 2 miliardi di dollari, da enti privati e pubblici, e 15 anni di sperimentazione, i rendimenti agricoli e la sicurezza alimentare non ha subito un incremento rilevabile;
– anzi, il numero di persone denutrite in questi 13 paesi è aumentato del 30%;
– anche nei casi in cui la produzione di colture di base è aumentata, c’è stata poca riduzione della povertà rurale o della fame;
– per promuovere nuove specie e nuove sementi sono state eliminate colture tradizionali, frutto della biodiversità, resistenti al clima, che forniscono una dieta più varia e sana per gli africani;
– le nuove specie agricole, spesso mono-culture, sono estremamente dipendenti dall’uso massiccio di input chimici;
– ciò ha provocato un indebitamento delle piccole aziende agricole dei piccoli produttori, aumentando povertà e fame;
– l’accento dell’agro-industria è messo sull’aumento a tutti i costi dei rendimenti per ettaro, senza preoccuparsi delle abitudini alimentari delle popolazioni e degli effetti sulla loro salute.
Nel mirino anche le Fondazioni benefiche: nel giugno scorso, quasi 500 leader religiosi di tutta l’Africa hanno inviato una lettera alla Fondazione Bill e Melinda Gates, affinché ponga fine al suo dannoso sostegno all’agricoltura industriale. Chiedono alla Fondazione Gates e agli altri donatori di AGRA di ascoltare i piccoli agricoltori e di smettere di sostenere una rivoluzione agricola che viene calata dall’alto su una realtà locale che ha altre esigenze e opportunità.
“Mentre il mondo si trova di fronte a grandi crisi umane, ambientali e climatiche, – affermano i soci di AFSA – è urgente cambiare rotta e passare a un modello di sviluppo basato su pratiche veramente sostenibili, e su equità e giustizia.”
È necessario cambiare modello: che si promuova la collaborazione e lo scambio di conoscenza tre agricoltori africani e scienziati, in modo da diffondere metodi di coltivazione con basso impiego di input chimici, e si difenda la piccola proprietà della terra.
Photo: AFSA-Moussa Magassa