Le foreste dell’Africa sono sempre più minacciate dai processi di deforestazione attuati da multinazionali e compagnie del legno. Tra gli ambientalisti africani che cercano di proteggere gli ecosistemi vi è il nigeriano Odigha Odigha. Come è accaduto e accade ad altri ecologisti in tutto il mondo, Odigha ha ricevuto minacce ed è stato arrestato dal governo di Lagos solo per le sue attività di tutela dell’ambiente.
Chi è Odigha Odigha
Cresciuto nelle foreste del Cross River, nel sud-est della Nigeria (al confine con il Camerun), Odigha Odigha è noto per essere un ambientalista, attivo contro la distruzione di habitat unici al mondo. Una delle aree nigeriane più fragili è proprio la foresta dello Stato di Cross River, dove Odigha è cresciuto. In questo polmone verde vivono imponenti e secolari alberi, scimpanzé, elefanti e altre specie la cui esistenza è minacciata. Come attivista ambientale Odigha si è impegnato sin dagli anni ’90 del XX secolo. Ma quella, per la Nigeria, era un’epoca oscura.
Il Paese era infatti controllato dal generale Sani Abacha. Il suo regime è tristemente noto per l’assassinio di molti militanti Ogoni, tra i quali spicca il nome dello scrittore, anche lui ambientalista, Ken Saro-Wiwa. Uccisioni motivate dalla critiche al regime per l’inquinamento e per i problemi sociali legati allo sfruttamento petrolifero nel delta del Niger, area dove vive l’etnia degli Ogoni. In quel periodo, Odigha visse in clandestinità, senza però interrompere il suo lavoro volto a proteggere le foreste e i popoli che le abitano. Dopo il cambiamento politico avvenuto in Nigeria, Odhiga ha potuto esercitare maggiori pressioni, anche a livello internazionale, per la tutela della foresta di Cross River.
Ha fondato l’ONG Coalition for the Environment (NGOCE) ed è una delle voci più forti che chiedono la protezione della foresta dello Stato di Cross River. Proprio per il suo impegno ambientalista, nel 2003, Odhiga ha ottenuto il Goldman Environmental Price, prestigioso riconoscimento che supporta quelle persone, nel mondo, impegnate nella difesa dell’ambiente.
Un progetto che minaccia la foresta di Cross River
Il governo dello Stato di Cross River (ricordiamo che la Nigeria è una federazione di Stati) vuole attuare il progetto di creazione di un’autostrada che colleghi Calabar con lo Stato di Benue. Questa idea è stata abbozzata nel 2015, poi implementata a tratti, per le varie proteste della popolazione. Sebbene il progetto governativo incontri ancora numerose resistenze, varie comunità hanno dovuto abbandonare le loro case e la loro terra, senza ottenere alcun indennizzo.
Considerata la lunghezza dell’autostrada, circa 275 chilometri, sono tante le comunità minacciate da sfratti forzati e deportazioni, mascherate da trasferimenti. Questo progetto destabilizza non solo la vita di migliaia di persone, ma rischia di distruggere la foresta di Cross River.
E questa è una delle campagne ambientaliste portate avanti da Odigha Odigha. Per il suo impegno, l’ecologista nigeriano è stato arrestato con l’accusa di corruzione e sottrazione di denaro. I suoi avvocati e altri ambientalisti locali, come Paddy Ezeala (Nigeria Conservation Foundation), affermano che il suo arresto ha una sola motivazione: intimidire i gruppi ambientalisti.
Intanto, dopo la sua liberazione, proseguono le proteste della comunità Ekuri, che vive nella foresta pluviale dello Stato di Cross River. Uno spazio verde che rischia di scomparire sotto l’asfalto di un’autostrada inutile, a cui nessuno è interessato, tranne coloro che vogliono sfruttare le risorse dell’ultimo polmone verde della Nigeria.
Silvia C. Turrin
Foto: GoldmanPrize; environewsnigeria.com; climatereporters.com