Sono riuscite a resistere all’usura del tempo e alle forti escursioni termiche tipiche del clima africano, ma stanno rischiando di scomparire a causa dell’azione dell’uomo. Stiamo parlando delle pitture rupestri: prima forma d’arte nata migliaia di anni fa. Gli esperti di tutto il mondo, anni fa, denunciavano l’incuria a cui gli antichi graffiti sono soggetti in molte zone del continente africano.
Le principali minacce provengono dagli atti di vandalismo, in aumento negli ultimi anni, in concomitanza con l’incremento dei turisti. Alcuni affreschi sono stati alterati a causa di scritte prodotte “dall’homo sapiens contemporaneo” che, incurante del loro valore, deturpa ciò che ha creato migliaia di anni fa il suo antesignano. Sull’antica arte africana incombe però un’altra minaccia rappresentata dai furti.
Le pitture rupestri, oltre ad avere un’importanza storico-archeologica, hanno un valore economico inestimabile. Si sono così formati veri esperti che intagliano la roccia e ne prelevano interi pannelli, poi rivenduti ad acquirenti occidentali. Queste perdite sono incalcolabili, da ogni punto di vista. Considerate queste minacce, archeologi di tutto il mondo e molte associazioni stanno portando avanti da diversi anni una campagna di sensibilizzazione che spieghi l’importanza, non solo artistico-culturale, delle pitture rupestri, per offrire alle future generazioni la possibilità di poterle ammirare.
Questi antichi musei immersi nella natura primigenia sono diffusi nel nord, così come nella zona australe dell’Africa. Una delle aree più importanti dove si possono osservare è all’interno delle numerose caverne nascoste sui monti Drakensberg, che dominano la zona orientale del Sudafrica. Negli antri della catena montuosa, gli antichi popoli San hanno lasciato le rappresentazioni di animali selvaggi e del loro ancestrale modus vivendi.
In alcuni casi, artefici di quest’arte sono stati antichi sciamani che, dopo aver raggiunto uno stato di trance attraverso danze rituali, dipingevano le loro visioni. Se non saranno prese in considerazione misure adatte a proteggere i siti dove l’arte ha compiuto i primi passi, le immagini rupestri rischiano di scomparire, rimanendo solo un lontano ricordo di un tempo remoto della storia umana. I siti di arte rupestre in Sudafrica sono ora protetti come patrimonio nazionale.
Sono stati registrati più di 600 siti nascosti tra le montagne dei Drakensberg. Particolarmente suggestivi, insieme ai panorami, sono quelli presenti presso il Giant’s Castle Reserve e le pitture di Battle Cave.
a cura di Silvia C. Turrin