Ayòbàmi Adébáyò è nata nel 1988 a Lagos, Nigeria.
I suoi racconti sono apparsi in numerose riviste e antologie.
Lei stessa lavora come editor per il Sarab Magazine, per il quale recensisce spesso molti nuovi talenti.
“In Nigeria – racconta in una intervista al Festival letterario di Soweto – ma un po’ in tutto il continente africano, questi anni sono anni di scrittori estremamente talentuosi. La letteratura si sta avvicinando alla gente. Bisogna che agli scrittori africani neri sia dato più spazio nelle librerie. Devono essere visibili sugli scaffali. Spesso non succede, si danno gli spazi migliori agli scrittori bianchi.”
Una sorta di razzismo, anche in libreria.
Ayòbàmi Adébáyò si è laureata in letteratura inglese alla Obafemi Awolowo University ad Ife, e ha conseguito una specializzazione in scrittura creativa in Inghilterra, alla University of East Anglia, avendo come insegnanti Margaret Atwood, famosa in Italia soprattutto per il suo libro Il racconto dell’ancella (Ponte alle Grazie, 2017) e la pluripremiata scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie.
Il romanzo di esordio di Adébáyò, Resta con me (La nave di Teseo, 2018), è stato tradotto in tredici lingue e ha suscitato grande interesse nelle critica e nei lettori, vincendo diversi prestigiosi riconoscimenti.
La Nigeria degli anni ‘80, tra una necessaria esigenza di contemporaneità e un passato carico di tradizioni difficili da lasciare andare, fa da sottofondo al romanzo, la storia d’amore tra Yejide e Akin, entrambi figli di agiate famiglie nigeriane, che durante gli anni dell’università s’innamorano e si sposano.
A incrinare la serenità della coppia interviene però l’assenza di figli, vissuta da Yejide con grande frustrazione e ritenuta inaccettabile dalle rispettive famiglie, in particolare dalla madre di Akin, che imporrà al figlio una seconda moglie.
Temi delicati: la sterilità, la poligamia, la morte, la tradizione da rispettare, la lettura culturale da accettare. Come reagire e comportarsi senza far crollare tutto? La soluzione avrà un prezzo molto alto da pagare.
Scritto in prima persona, alternando la voce narrante dei due protagonisti, è un romanzo di grande forza emotiva.
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A cura di Ludovica Piombino,
Biblioteca Africana Borghero
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