Leila Aboulela è nata nel 1964 in Egitto ed è cresciuta a Khartoum, in Sudan, dove ha frequentato la scuola americana. Ha completato i suoi studi in Inghilterra, alla London School of Economics (LSE), lavorando contemporaneamente come sceneggiatrice per la BBC.

Le sue novelle d’esordio, scritte negli anni ‘90, hanno riscosso un grande successo e sono state trasmesse dalla BBC Radio.

Una di queste, The museum, ha vinto nel 2000 il Caine prize for african writing e l’anno successivo la sua raccolta Coloured lights, è stata interamente trasmessa dalla BBC Radio, ricevendo un ottimo consenso d’ascolti.

Autrice di religione mussulmana, ha scritto diversi romanzi tradotti in molte lingue e alcune piece teatrali, ma un suo lavoro soltanto è stato tradotto in italiano, Minareto (Rizzoli, 2006).

Tutti i suoi lavori affrontano il tema dell’immigrazione e della ricerca d’identità, religiosa e linguistica.

In Minareto, la voce narrante è quella della protagonista, Najwa, una giovane donna sudanese costretta a fuggire da Karthoum dopo il colpo di stato del 1989 e a vivere a Londra con la sua famiglia.

Il romanzo, su piani stilistici diversi, ripercorre quegli anni. Ripercorre la lenta presa di coscienza personale e religiosa di Najwa che, via via, perde la superficialità delle sue vecchie abitudini per scoprire l’essenza nella comunità islamica della Moschea di Regent’s Parck: due mondi che convivono nell’indifferenza, o multiculturalismo,  di Londra.

Troviamo gli stessi temi nel suo romanzo più recente, Bird summons (2019) e nella raccolta di novelle Elsewhere home, vincitrice nel  2018  del Saltire fiction book of the year.

Un suo lavoro precedente, Kindness of enemies (2015), era invece ispirato alla figura di Iman Shamil, politico e guida della resistenza antirussa nel Caucaso dal 1834 al 1859, durante la guerra caucasica.

Un racconto del 2011, Lyrics Alley, sulle vita del poeta sudanese Hassan Awad Aboulela , ha vinto lo  Scottish book award.

Tra le sue fonti di ispirazione artistica, troviamo autori arabi come Tayeb Salih, Naguib Mahfouz e Ahdaf Soue, ma anche Jean Rhysif, Anita Desai, Doris Lessing e gli scrittori scozzesi, Alan Spence e Robin Jenkins.

Oggi Leila vive con la sua famiglia in Scozia, ad Aberdeen,  dove è ricercatrice all’Università.

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A cura di Maria Ludovica Piombino
Biblioteca Africana Borghero

Foto: Wikipedia