Tra i suggerimenti e titoli di libri dalla Biblioteca africana Borghero per l’estate 2024 non può mancare un “giallo”: Torte, rimpianti e amiche ritrovate (TEA, 2024) di Alexander McCall Smith, la sua serie di racconti con protagonista Precious Ramotswe, la detective N.1 del Botswana.

In un torrido e assolato sabato, Precious Ramotswe, fondatrice della Ladies’ Detective Agency N. 1 – la prima, e unica, agenzia investigativa del Botswana –, sta partecipando a una festa di matrimonio, quando tra gli invitati riconosce la sua vecchia amica Calviniah. Riallacciando i rapporti, le due si aggiornano sugli avvenimenti più importanti degli ultimi anni, e così viene fuori che la figlia di Calviniah ha inspiegabilmente tagliato i rapporti con la madre, e che un’altra loro vecchia amica sta attraversando un momento di difficoltà.

Mma Ramotswe vorrebbe aiutare entrambe, ma è frenata dal timore di essere invadente. Anche Charlie, ancora quasi assistente detective, è alle prese con una questione delicata: vorrebbe sposare la sua amata Queenie-Queenie, ma è preoccupato che la famiglia di lei possa opporsi, a causa delle sue ristrettezze economiche.

Complici le poche – o nulle – indagini in corso, Mma Ramotswe decide infine di indagare sulla figlia di Calviniah, e quello che scopre, con l’aiuto di Mma Makutsi e Charlie, rende la situazione sempre più sospetta…

Il secondo suggerimento di lettura lo prendo dal Gruppo di Lettura della Biblioteca: Dai più lontani margini, J.M. Coetzee e la scrittura dell’altro (Mimesis, 2016), un saggio di Viola Carofalo sull’azione scritturale di Coetzee, lo scrittore sudafricano, due volte vincitore del Booker Prize e Premio Nobel per la Letteratura 2003:

L’intera opera di Coetzee si presenta come un tentativo di afferrare, di scrivere l’Altro.

L’atto della scrittura è un atto violento, non è solo dispiegamento di un’energia creativa, ma anche potenza che cancella, seleziona, definisce l’Altro. In questo saggio si indaga il potere della scrittura come forza ambigua, capace di cogliere e allo stesso tempo annientare l’alterità. Alcuni temi centrali della riflessione sono la costruzione della soggettività, il riconoscimento, i limiti e le possibilità della parola.

L’opera di Coetzee si propone come cornice entro cui è possibile ragionare sul racconto di sé e dell’Altro come esercizio di responsabilità e di immaginazione morale.

Il terzo è un suggerimento quasi “cinematografico”, una scrittura molto visiva, di immagini: Niiwam del senegalese, scrittore e regista, Sembène Ousmane (AIEP editore, 2023).

In realtà sono due racconti e il primo dà il titolo al libro. È il racconto delicato e lento, del viaggio fatto in bus dal protagonista, dal suo villaggio fino a Dakar. Sul bus salgono e scendono personaggi che Ousmane descrive utilizzando immagini, come fa nei suoi film. Il protagonista però ha un segreto, il fagottino che ha tra le braccia è suo figlio, morto, e che sta andando a seppellire.

Il secondo racconto, Taaw, è la storia di un ragazzo povero che mette incinta la sua ragazza. La madre della ragazza si metterà contro il marito per difendere i due ragazzi. Due famiglie di diversi ambiti sociali.

Molti i temi toccati da Ousmane: il colonialismo e i suoi effetti, la povertà, la diseguaglianza sociale.

 

Buone letture e buona estate!

Maria Ludovica Piombino
Biblioteca africana Borghero



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