Marilena Umuhoza Delli

“Sono cresciuta in due Italie. La prima è l’Italia di mio padre, un uomo bianco bergamasco la cui presenza era garanzia di privilegio, appartenenza e riguardo. Scortata da lui ricevevo i saluti della gente in dialetto, regali, sorrisi. Al suo fianco ero automaticamente parte del club notèr, un’italiana a tutti gli effetti. Papà era letteralmente il mio passaporto.

La seconda è l’Italia di mia madre, una donna nera immigrata e con disabilità. La sua presenza era portatrice di razzismo, emarginazione, segregazione. Accompagnata da lei, la gente ci insultava, polizia e vigili ci fermavano regolarmente per controllare i documenti, la gente posava le borse sui sedili vuoti del pullman (anche di fronte alla stampella di mia madre). Al suo fianco ero l’extracomunitaria, la straniera – anche se parlavo un italiano perfetto e masticavo il dialetto, anche se ero nata e cresciuta in Italia”.

Così scrive Marilena Umuhoza Delli nel suo recente libro, Lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana: per un’educazione decoloniale, antirazzista e internazionale (People, 2023).

Se ne trae la conclusione amara che gli stereotipi, le generalizzazioni, i razzismi, siano rimasti quasi identici a quelli di venti anni fa, quando i primi immigrati scrivevano, in italiano, del loro incontro con il mondo provinciale e chiuso dell’Italia. Uno di questi autori, tra i molti, è stato Kossi Komla- Ebri, con il suo All’incrocio dei sentieri: i racconti dell’incontro (EMI, 2003). I suoi  imbarazzismi sono sempre attuali.

Lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana nasce con l’intento di portare l’educazione antirazzista a scuola attraverso dieci semplici punti chiave, i dieci capitolo del libro.

Attingendo dalla sua esperienza di bambina razzializzata, di madre di una bimba di sette anni e, soprattutto, di formatrice e giornalista attiva nel settore dell’antirazzismo, l’autrice ci restituisce un ritratto scomodo della scuola italiana di oggi, che necessita di “una decolonizzazione scolastica, che decostruisca i miti degli italiani brava gente e della bianchezza”.

Dopo aver analizzato concetti come quelli di privilegio e di tokenismo (l’ospite nero, l’attore nero all’interno di una maggioranza bianca, il political correct, per intenderci), l’autrice suggerisce strumenti pratici per valorizzare le differenze nella programmazione scolastica.

L’ascolto è il punto centrale del libro, che si conclude con una sezione interamente dedicata a letture ed esercizi decoloniali: dalle bambole di tutte l’etnie, ai pastelli multiculturali a, il più importante, calibrare bene le parole (il mind the language).

Va da sé che più diamo ai ragazzi la possibilità di conoscere, identificarsi e aprire la mente, meno saranno le superficialità e le ignoranze in-consapevoli.

Marilena Umuhoza Delli ha un master in Lingue e Letterature straniere per la comunicazione internazionale e ha studiato Cinema all’UCLA. Madre ruandese, padre bergamasco, ha firmato tre libri sul razzismo in Italia, conduce un programma dedicato alle eccellenze afrodiscendenti su Radio Radicale e scrive per Vanity Fair.

Fotografa e regista, ha ottenuto riconoscimenti internazionali tra cui un Grammy e ha risvegliato l’attenzione dei media sul tema dell’inclusione nel mondo della musica e della letteratura. I suoi lavori sono stati pubblicati su testate ed emittenti internazionali come New York Times, The Guardian, Al Jazeera, CNN e BBC.

Ha fondato la prima scuola online con corsi di decostruzione del razzismo per famiglie multietniche, scuole, singoli e associazioni: l’Academy Antirazzismo. Nel 2020 è stata inserita tra le 50 donne dell’anno da D-Repubblica e nel 2023 è stata nominata Community Leader of Change ai Black Carpet Awards organizzati da Vogue e AFW.

Eppure…

A cura di Maria Ludovica Piombino

Biblioteca africana Borghero