Il PAM, Programma Alimentare Mondiale, o World Food Program nella dizione inglese, è un’agenzia dell’Onu che si occupa di fornire cibo a quelle popolazioni che, colpite da disastri naturali o conflitti, soffrono la fame. Esso ha sede a Roma, e dipende dalla Fao.
Due settimane fa ha pubblicato un rapporto sulle conseguenze del covid per l’alimentazione scolare: COVID-19: Missing More Than a Classroom. The impact of school closures onchildren’s nutrition, in collaboazione con l’Unicef.
Il rapporto contiene dei dati allarmanti: nel mondo sono 370 milioni i bambini che, rimanendo a casa da scuola a causa del covid, hanno perso la possibilità di avere l’unico pasto sostanzioso della giornata.
Il PAM sostiene centinaia di migliaia di mense scolastiche nei Paesi più poveri del mondo. È una cosaabbastanza diffusa che i bambini di questi Paesi non facciano colazione prima di andare a scuola, e che solo a sera, al ritorno dei genitori dal lavoro, possano mangiare qualcosa.
La mensa scolastica, fornendo un pasto a questi bambini, ha quindi la funzione di attirarli alla scuola, e di sottrarli all’abbandono scolastico, causato dalla necessità di vagare per le città alla ricerca di un po’ di cibo per soddisfare la propria fame.
Henrietta Fore, direttore generale dell’UNICEF, presentando il rapporto lo ha sottolineato: “I bambini che dipendono dalle scuole per mangiare un pasto al giorno non perdono solo l’istruzione ma anche una fonte affidabile di nutrizione.”
I pasti forniti dal PAM alle mense scolastiche sono integrati con micronutrienti efficaci contro la malnutrizione. E i volontari delle Ong che collaborano con il Pam implementano programmi per la cura della malnutrizione grave dei bambini assistiti nelle mense scolastiche.
Notevoli progressi sono stati fatti negli ultimi anni per ridurre la malnutrizione degli scolari, ma il covid sta cancellando questi risultati: secondo il rapporto sarebbero 24 milioni i bambini nel Sud del Mondo che rischiano di abbandonare la scuola, se questa non riaprirà quanto prima.
Per questo Pam e Unicef lanciano un monito ai governi: si riaprano quanto prima le scuole, che molti Paesi del Sud del Mondo esitano a riaprire per paura che diventino focolai di contagio.
“Perdere la possibilità di ricevere pasti nutrienti a scuola sta minacciando il futuro di milioni di bambini fra i più poveri del mondo: rischiamo di perdere un’intera generazione – ammonisce David Beasley, direttore Esecutivo del WFP. Dobbiamo sostenere i governi perché riaprano le scuole in sicurezza, e si torni a nutrire questi bambini.”
Foto: World Food Program
p. Marco Prada