Il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum, al potere dal 2021, è stato destituito da soldati putschisti, come annunciato mercoledì sera alla televisione nazionale. Il Niger, destabilizzato dagli attacchi di gruppi legati allo Stato Islamico e ad Al-Qaeda, entra in una fase di profonda instabilità.
Il Niger, dopo il Mali e il Burkina Faso, diventa il terzo Paese del Sahel a subire un golpe dal 2020.
Il Colonnello-Maggiore Amadou Abdramane, circondato da altri nove soldati ha dichiarato:
“Noi, Forze di Difesa e Sicurezza (FDS), riuniti all’interno del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (CNSP), abbiamo deciso di porre fine al regime […] a seguito del continuo deterioramento della situazione della sicurezza e del pessimo governo”.
Nella dichiarazione è stato affermato che il CNSP rispetterà “tutti gli impegni assunti dal Niger”, rassicurando anche “la comunità nazionale e internazionale riguardo al rispetto dell’integrità fisica e morale delle autorità deposte in conformità con i principi dei diritti umani”.
“Tutte le istituzioni scaturite dalla VII Repubblica sono sospese“.
Inoltre, “le frontiere terrestri e aeree sono chiuse fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata” e “da oggi è stabilito il coprifuoco […] su tutto il territorio fino a nuovo avviso”.