“Dopo tre mesi di governo militare non c’è via d’uscita. Continuiamo a vivere una situazione complicata in tutto il Paese. La situazione sembra aggravarsi perché finora non è stata tentata né proposta alcuna soluzione, sia a livello economico che politico”.
Così padre Rafael Casamayor, missionario nella piccola comunità cristiana di Dosso, distante 150 km dalla capitale Niamey.
“Dal golpe dello scorso luglio, il Paese resta paralizzato, nemmeno i dipendenti pubblici ricevono lo stipendio, i prezzi dei prodotti di base, compresi i medicinali, continuano ad aumentare o mancano del tutto” – aggiunge il sacerdote della SMA, missionario nella piccola comunità dal 2021.
Padre Rafael racconta come le difficoltà generali abbiano influito anche sull’inizio di questo anno pastorale e, nella difficoltà, spiega di aver notato maggiore unione e solidarietà nella comunità cristiana presso cui opera.
“In questi ultimi tre o quattro mesi ci sono state cinque giovani coppie che si sono unite in matrimonio all’interno della Chiesa, sono aumentati un po’ di più i catecumeni e si respira un’aria che sembra più fraterna e rilassata.”
“L’ultima settimana di ottobre, insieme alle nostre comunità di base abbiamo distribuito generi alimentari nei diversi quartieri della città, nei luoghi più remoti, alle famiglie più povere dove ci si chiede come sia possibile vivere così in capanne di appena otto o dieci metri quadrati stipati tutti insieme. ‘E quando piove, dove vanno?’ mi ha chiesto un seminarista del Benin che ha preso parte con noi a questa iniziativa. Non aveva mai visto una tale povertà e mi ha detto: ‘È la prima volta che partecipo ad una distribuzione di cibo ai più poveri e contemplando le condizioni di estrema precarietà di questi fratelli il mio cuore è straziato’.
“A rendere possibile questo gesto di solidarietà verso i fratelli più disagiati è stato proprio lo spirito di fraternità creata tra uomini provenienti da culture, spazi, terre e mondi così diversi” sottolinea padre Casamayour.
“Le comunità di base dei vari quartieri raccolgono referenze dalle famiglie più bisognose e di notte, nel modo più discreto, procedono alla distribuzione di sacchi di riso e soldi per il condimento. Un consigliere comunale si è congratulato con noi per l’iniziativa, ma soprattutto per il modo riservato e umile con cui aiutiamo i più poveri, senza clamori.”
Il sacerdote conclude la sua testimonianza aggiungendo dettagli sulle ulteriori iniziative che stanno portando avanti.
“Dopo la nostra recente assemblea diocesana a Niamey , stiamo programmando corsi per i diversi gruppi giovanili tra i quali: cultura songhay-djerma, assistenza agli ammalati-caritas, scuola di preghiera, discernimento, sport, gruppo missionario… E anche catechesi per bambini e adulti. Va avanti anche in modo notevole il nostro lavoro con i bambini e gli adolescenti non vedenti”.
Notizia da Agenzia Fides