Si parla spesso della microplastica dispersa nell’acqua dei mari, e delle gigantesche isole formate dai rifiuti di plastica accumulatisi negli oceani. Ma prima di arrivare al mare la plastica è trasportata dai fiumi. La rivista Environmental Science & Technology ha classificato i primi 10 fiumi responsabili dello scarico in mare di milioni di tonnellate di plastica. Otto di essi sono in Asia, con Cina e India in testa, e gli altri due attraversano il continente africano: sono il Nilo e il Niger.
Due i fattori che fanno di questi due fiumi un agente di inquinamento dell’acqua dei mari: l’enorme massa di rifiuti plastici non raccolti né riciclati dai paesi bagnati dai due fiumi; e poi la massa di acqua inquinata che questi fiumi (primo e terzo per lunghezza in Africa) raccolgono in bacini che coprono decine di milioni di km quadrati.
I giovani egiziani sono sensibili a questo problema, e in occasione dell’ultima Giornata Mondiale dell’Ambiente, tenutasi il 5 giugno dello scorso anno, la Youth Love Egypt (associazione giovanile nazionale che promuove l’ecologia e il turismo responsabile), ha organizzato una grande campagna per ripulire il fiume Nilo dai rifiuti di plastica. La campagna si è estesa in seguito anche alle rive del Mar Rosso e del Mediterraneo, nelle Province di Alessandria, Ismailia e Sud Sinai, nello stesso intento di ripulire le spiagge dai rifiuti di plastica.
Ma è tutta l’Africa che ha preso a cuore il problema ambientale. Quasi tutti i paesi africani hanno messo al bando i micidiali sacchetti di plastica, che a contatto con l’acqua si frantumano in miliardi di particelle di micro plastica. E sempre più spesso nelle città costiere si organizzano campagne di pulizia delle spiagge e di raccolta della plastica.
Alcuni paesi dell’Africa Occidentale, come Benin, Costa d’Avorio e Nigeria, si sono impegnati in un programma comune che mira a eliminare i rifiuti di plastica dai propri ecosistemi acquatici entro i prossimi 25 anni.
In Kenya il governo e l’Agenzia dell’Onu per l’Ambiente hanno sottoscritto accordi con imprese private, come Safaricom, per associare i produttori di plastica, le imprese di nettezza urbana e i riciclatori di rifiuti di plastica, e trovare insieme le soluzioni più efficaci per eliminare radicalmente i rifiuti di plastica, ed evitare la loro dispersione nell’ambiente.
Giovani inventori concentrano le loro energie in progetti di riutilizzo della plastica riciclata, come, ad esempio, a Chemba Town, in Tanzania, dove un gruppo di giovani è riuscito a trasformare i rifiuti di plastica in materassi ecologici.
Foto: Egypt Today; James Wakibia
Leggi lo studio Strategies for a Plastic-free Ocean di Ocean Conservancy