Il prezzo basso del petrolio, le piogge scarse, l’enorme svalutazione della moneta nazionale, la scarsità di lavoro, fan sì che non ci sia molto da festeggiare. L’operazione “riscatto”, che il governo ha voluto e che la polizia nazionale ha condotto con rigore contro il commercio abusivo, ha aggravato la situazione: molte delle nostre donne e ragazze vivevano infatti di “zunga” ovvero di commercio ambulante, trasportando mercanzie sulla loro testa e macinando chilometri in campagna o aspettando clienti al sole, nei crocicchi delle strade. In alternativa, o in concomitanza, vivevano della loro piccola “bancada”: un tavolo posto sulla strada, fuori casa, dove vendere alcuni generi di prima necessità. Ora tutto questo è proibito e sono svaniti i pochi ricavi che permettevano di far fronte alle spese domestiche e di mandare i figli a scuola. L’anno prossimo avremo l’IVA pure noi e il governo vuole ordine! Qualcuno scuote la testa e dice: “Ora nel nostro paese è un reato essere poveri!”
Dal mio punto di osservazione, lontano dalle luci e dalle vetrine della città, questi son giorni come tutti gli altri: lo stesso sole opprimente, la stessa polvere, gli stessi problemi. Ci prepariamo al Natale semplicemente, con le letture che la liturgia ci offre nella Messa, con le confessioni nelle varie comunità, con i cori che a malapena tentano di imparare qualche canto Natalizio.
Mi manca quasi tutto del fascino del Natale che mi incantava da bambino.
Non mancano i bambini! Qui ogni cortile di casa ha più bimbi che un cortile di scuola materna in Italia.
Pure noi abbiamo avuto il nostro piccolo Centro Estivo Ricreativo, grazie a giovani ragazze e ragazzi che qui al Centro e nelle comunità di quartiere si sono resi disponibili come animatori. Scuola, giochi, canti e vita insieme han tolto dalla strada un bel po’ di ragazzi abbandonati a se stessi durante le vacanze. Ho esaurito le riserve di biscotti di qualche grossista della zona, ma ne è valsa la pena!
Non mancano i poveri! La nostra Campagna d’Avvento voleva raccogliere alimenti per i più poveri. Purtroppo non abbiamo raccolto un gran che; non per mancanza di generosità, ma perché la vita è dura per tutti. Quando giro per le case, a volte quattro latte inchiodate ai lati e due sulla testa, vedo che effettivamente non c’era molto da offrire!
Il giorno della Santa Famiglia, nostra festa patronale, inviteremo lo stesso al tavolo d’onore gli anziani soli, gli ammalati, i portatori di handicap.
Non mancano gli angeli! Tanti uomini e donne, in carne ed ossa, che, con le loro piccole qualità e le loro limitate risorse, sono pronti a mettersi in gioco per venire incontro ai problemi della comunità e migliorare la vita degli altri. Ora sto scoprendo, non so se con piacere o con imbarazzo, di avere anche tanti piccoli “omonimi”: sono i bebè che le mamme mi mettono tra le braccia dicendo: “si chiama come te!” (…ma io non c’entro eh!)
Non mancano le stelle! Quelle piccole luci di sorrisi, di gesti di bontà, di sacrificio, di presenze che rendono accettabili le tenebre della notte.
Non manca Gesù. Per fortuna non manca mai, anche se noi a volta non ci accorgiamo della sua presenza, perché non è invadente, non fa rumore, non chiede di essere notata. È la presenza semplice di qualche segno che celebriamo nei sacramenti, di qualche parola che leggiamo nella Bibbia, di duo o tre che si riuniscono nel suo nome, di un “piccolo” che ha bisogno di noi.
È la compagnia che ci permette di andare avanti e che dà la speranza che qualcosa di nuovo ancora può nascere anche quando ci sentiamo vecchi in un mondo chiuso e egoista.
È la compagnia che non lascia solo Padre Gigi nei suoi mesi di prigionia.
È la compagnia che auguro ad ognuno di voi perché questo Natale sia vero.
Buon Natale
P. Angelo Besenzoni, Luanda, Angola