P. Angelo Besenzoni da 13 anni condivide con la sua gente la dura vita della periferia di Luanda, Angola. Manca il lavoro e l’acqua potabile, mancano gli ospedali, ma non manca mai la certezza che l’amore di Dio dà un senso a tutto.
La mia parrocchia è situata nei cosiddetti “Musseque”. In lingua kimbundo il termine significa “terra rossa”, ed è attribuito alle agglomerazioni informali, sorte nelle zone periferiche di Luanda, la grande capitale dell’Angola.
Non c’è un granché nel musseque. Manca il lavoro e chi vuol lavorare deve andare verso Luanda. Sta arrivando quasi ovunque l’elettricità, ma manca ancora drammaticamente l’acqua, qui chiamata “prezioso liquido”, che chi può compra per autocisterne, e chi non può acquista a catini e secchi, pagandola comunque un capitale.
Le scuole elementari sono scarse e mancano le scuole superiori, nonostante la metà circa della nostra popolazione sia sotto i vent’anni. Così i giovani che desiderano studiare devono emigrare verso la città.
La crisi del petrolio prima e quella del covid poi hanno acuito tutti questi problemi: molte persone hanno perso il lavoro, i prezzi dei generi alimentari sono triplicati, i malati sono male assistiti negli ospedali, assorbiti dalle preoccupazioni del covid.
Il caldo, o gli antimalarici che abbiamo in corpo, ci hanno finora protetto dal covid. I vaccini sono arrivati nelle città, ma non hanno ancora raggiunto i musseque. La gente ha una resilienza e una capacità di adattamento straordinaria, e ogni mese si abitua a campare con sempre meno cibo e denaro.
Da quattro anni mi trovo qui. Prima come aiuto di p. Ceferino Cainelli nella formazione dei giovani che vogliono diventare seminaristi SMA, e poi nominato responsabile della nuova parrocchia, dedicata alla Sacra Famiglia, che è sempre in costruzione, sia strutturalmente, che spiritualmente e comunitariamente.
Il senso della vita, a qualsiasi età e in qualsiasi luogo, è volere bene. Noi cristiani anzitutto proclamiamo e testimoniamo che Qualcun Altro ci dà senso perché ci vuole bene: a tutti e sempre. All’inizio della giornata la celebrazione dell’eucarestia, nella chiesa parrocchiale o in qualche cappella di lamiera, proclama che è l’amore di Cristo che ci sostiene e ci spinge ad amare gli altri.
E le catechesi di ragazzi, giovani, fidanzati, gruppi e movimenti vorrebbero aiutarci a scoprire questo amore che dà senso e importanza alla vita.
Un modo di voler bene è quello di tener la nostra porta sempre aperta per ascoltare chi viene col suo carico di problemi, o quello di andare a visitare anziani ed ammalati, o quello di dare una mano a famiglie bisognose per mandare i figli a scuola e mettere qualcosa in tavola.
P. Angelo Besenzoni,
Paróquia Sagrada Família, Musseque-Kicoca, Angola
Guarda un video della missione di p. Angelo: