Ordinato prete missionario per la SMA il 24 luglio nella cattedrale di Faenza, nei prossimi giorni p. Davide Camorani partirà per la sua nuova missione in Africa
Sto per partire per Monassao, non vedo l’ora! Fermi, non cercatela sulle cartine o su Google Maps: non la troverete.
È immersa nella foresta, ci sono chiesa, scuola e dispensario. È una missione nuova per la SMA Italiana, ed è bellissimo: parto senza pregiudizi, né racconti, sarà tutta una scoperta!
E poi là non avrò futili grattacapi: è tutto più semplice, le vite sono più semplici, senza sovrastrutture siamo tutti più sinceri. Tutto ruota attorno alla comunità, nessun individualismo.
Non esiste uno spazio davvero personale, i tuoi confini sono i confini del villaggio: tutti entrano ed escono dalle case di tutti, soprattutto i bambini.
Non sono “proprietà di mamma e papà”, ma vengono allevati collegialmente dal villaggio. Tutto ciò rinforza i legami.
E poi così capisci come tutti facciano a sapere sempre tutto di tutti. Altro che whatsapp o e-mail: come arrivi in un villaggio, tutti già ti salutano come se vi conosceste, perché la voce che tu stavi arrivando e chi sei era già arrivata all’orecchio di tutti.
Capiterà spesso, a me e a Don Michele, perché Monassao è il villaggio dove risiederemo, ma gireremo anche presso la dozzina di villaggi attorno, dove magari un prete non lo vedono per mesi.
Se ci sarà bisogno darò una mano come infermiere, la mia professione prima di entrare in SMA. Se ci sarà l’occasione sarò contento di cantare assieme ai Bayaka, che so essere popolo particolarmente predisposto al canto polifonico. La musica è la cosa più bella del mondo!
Parto non da solo: mi accompagna don Michele Farina, prete della diocesi di Savona associato alla SMA. Nella pagina seguente si presenta ai lettori.
Io partirò per primo, attorno al 20 settembre, passerò i primi mesi a Bangui, la capitale, per studiare il sango, la lingua locale, attendendo la fine della stagione delle piogge.
Don Michele ed io riceveremo il testimone della guida della missione da p. Wojciech Lula, cui succederemo nei prossimi, indicativamente, 6 anni.
Noi partiamo semplicemente per mettere in pratica il Vangelo, per evangelizzare, per vivere in relazione con tutte le persone. Predichiamo la fratellanza, “ama il prossimo tuo”, anzi “ama il tuo nemico”: i Bayaka di Monassao sono sempre stati discriminati. Non è giusto, se siamo tutti fratelli, abbiamo tutti diritto di vivere nello stesso villaggio, con le stesse regole, allo stesso livello. Animato da questo spirito, parto per il Centrafrica!
P. Davide Camorani
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Foto dei Bayaka: Selcen Kucukustel-Atlas dal sito survivalinternational.org