Sono arrivato a Grand Morié (Costa d’Avorio) il 20 Settembre del 2017. Piano piano, ho conosciuto la Parrocchia.
Il mio primo impegno fu quello di trovare una soluzione al problema dell’acqua, che mancava in tutto il villaggio. La gente estraeva l’acqua contaminata da alcuni pozzi artesiani e dai ruscelli. Alcuni anni prima, c’era l’acqua corrente, ma il pozzo si è completamente prosciugato.
Durante un mio soggiorno in Italia, parlai con Padre Martino, che mi informò della possibilità di richiedere una donazione di 10mila euro tramite SMA Solidale Onlus per la costruzione di un pozzo d’acqua. Occorreva presentare un progetto con una finalità sociale. Nel mese di Novembre, presentai il progetto e alla fine dell’anno ricevetti l’aiuto.
A Febbraio iniziammo i lavori di perforazione, seguiti dalla costruzione del serbatoio e della fonte, dove la gente sarebbe venuta a prendere l’acqua. A Marzo il servizio idrico poté essere attivato. Così al villaggio e alla missione abbiamo potuto riavere l’acqua corrente. Un servizio che ci sembra scontato, facile da avere, ma che invece quando manca ci rendiamo conto del suo prezioso valore.
Un’altra cosa che venne organizzata subito al mio arrivo fu la Catechesi, poiché c’era uno scarso numero di Catecumeni. Tante persone che venivano in Chiesa non avevano ricevuto il Battesimo e non erano interessate alla Catechesi. Iniziai perciò una campagna di sensibilizzazione attraverso le predicazioni, le conversazioni personali e di gruppo, le visite casa per casa che facevamo nelle Missioni popolari. Poco a poco il numero di Catecumeni iniziò a crescere e presto i battezzati triplicarono rispetto a quando arrivai alla missione.
Abbiamo lavorato con persone adulte e abbiamo organizzato gruppi di catechesi in lingua locale e di questi un buon numero fece il Catecumenato, Battezzati e Cresimati. Alcuni oggi godono della vita Eterna nella casa del Padre.
Ricordo Bernard, un anziano di 88 anni che fece il Catecumenato. Mi salutava dopo la Messa e mi diceva: “Non mi lasci morire senza il Battesimo“. Ricevette tutti i Sacramenti e perseverò, presenziando alla messa tutte le Domeniche finché il Signore lo chiamò a sè.
Quando arrivai a Grand Morié, il Vescovo mi disse che si trattava di una comunità che necessitava di un rinnovamento. C’erano tanti Battezzati che si erano allontanati dalla pratica. Per poter raggiungere i non praticanti, furono organizzate Missioni popolari, visitando casa per casa.
Il villaggio era diviso in 7 Comunità Ecclesiali di Base (CEB). Invitai i laici a partecipare alla vita della missione. Organizzammo gruppi di 3 o 4 persone per visitare le case di ogni CEB. Le visite si svolgevano da lunedì a venerdì, dalle 16 alle 19; dopo avevamo la Messa in una CEB diversa ogni giorno, e dopo la Messa si proiettava un film sulla vita di Gesù.
La gente era molto contenta di ricevere queste visite e alcune persone che prima si erano allontanate, ripresero a frequentare la Chiesa e tanti tornarono alla vita Sacramentale. Persone non Cattoliche iniziarono a venire alla messa e alla missione.
Il lavoro alla missione prosegue e ogni anno ci si prepara alle feste Patronali. Piano piano la comunità si amplia e si rafforza. Ci sono più Matrimoni e il Catecumenato è anch’esso cresciuto.
Il Sabato antecedente la festa di San Tommaso D’Aquino ci dedichiamo a una recitazione corale dei villaggi della Parrocchia, con tanta gioia dei fedeli. Credo che sia una buona esperienza per rilanciare questa comunità. Abbiamo attivato missioni popolari anche in altri villaggi della Parrocchia.
Quello che in me ha lasciato un segno è stato visitare un accampamento in mezzo alla foresta, raggiungibile solo a piedi o in motocicletta. Prima siamo andati a trovarli con alcuni laici, metà percorso in macchina e il resto a piedi, passando per piccoli borghi fino ad arrivare all’accampamento piu grande.
Parlando con loro mi dicevano che era la prima volta che un Sacerdote andava a trovarli e che mai avevano avuto una Messa nel loro villaggio. Chiesero la Santa Messa che fu organizzata a Febbraio del 2020. In quell’occasione c’erano alcuni Cristiani che venivano da altri villaggi. Pranzammo con loro e poi ritornammo.
Il giorno della Messa andammo al villaggio in motocicletta. Vennero tutti gli abitanti dell’accampamento. Fu una festa all’aria aperta sotto gli alberi. Fu tutto molto semplice e ben preparato. Avevano invitato un coro di un vicino villaggio (5 km), Venne organizzato un pranzo comunitario. Era la prima Messa in quel accampamento. È cosi che nascono le comunità.
P. Eduardo Marcelo Armándola
Missione di Grand Morié (Costa d’Avorio)