P. Leopoldo Molena: “Per il 2021 gli ivoriani si aspettano il dono della riconciliazione politica”
Le preoccupazioni degli ivoriani in questo anno 2020 appena finito si possono riassumere a due:
– come proteggersi dal covid,
– e allo stesso tempo come trovare i soldi per far fronte ai bisogni della famiglia e della scuola dei figli.
Tutto questo è stato accentuato dalla crisi politica: elezioni contrastate, nelle quali il Presidente uscente, smentendo le sue promesse al popolo ivoriano, si è presentato alle elezioni per un terzo mandato, suscitando le ire dei partiti di opposizione.
Se il covid ha dunque accentuato i problemi già esistenti di sussistenza e di gestione delle poche risorse esistenti, la politica in poco tempo sembrava cancellare tutto e mettere nel cassetto, come si suol dire. La campagna elettorale per le presidenziali ha preso il centro della scena e il covid stesso ne è diventato uno degli argomenti.
Questo mischiarsi di problemi politici, covid e sussistenza ha messo in luce una cosa importante: la disfunzione delle strutture politiche, sociali ed ecclesiali. Si è avuto la netta impressione che le istituzioni non fossero pronte e preparate, incapaci di un minimo di previsione e di progettazione.
La nostra impressione è che i governanti abbiano dedicato più attenzione alle classi sociali più elevate che non alla gente comune dei quartieri popolari urbani e dei villaggi rurali.
Dopo un anno così difficile, quali sono le principali attese della gente per il nuovo anno?
La gente aspetta una riconciliazione politica tra chi ha vinto e chi ha perso le elezioni. La politica ancora una volta ha diviso la popolazione e esacerbato le contrapposizioni etniche, sociali e religiose.
Il fantasma della guerra civile seguita alle elezioni del 2010 aleggia sempre sul Paese. Lo spirito di rivalsa non è sopito e molte armi giacciono ancora nascoste.
Inoltre la gente si aspetta che le condizioni di vita migliorino, soprattutto per quanto riguarda la sanità, il lavoro e la sicurezza.
E la nostra Chiesa cattolica? Penso che la sua principale attesa è di trovare nuove più efficaci risposte ai gravi e molteplici bisogni della gente. Nell’ultimo anno la frequenza in chiesa è calata di molto, non solo per il covid. Molti cristiani si sono in qualche modo allontanati, perché la Chiesa era incapace di dare delle risposte ai dubbi e alle ansie della gente. C’è la necessità di una nuova evangelizzazione.
I giovani rappresentano sicuramente una risorsa per il 2021 e per il futuro, ma rappresentano anche una fascia fragile della società ivoriana e facilmente manipolabile dai politici.
P. Leopoldo Molena, Ebimpé, Costa d’Avorio