P. Gigi è sempre nei miei pensieri come in quelli di tante persone che gli sono vicine, che lo conoscono, apprezzano la sua scelta missionaria, il suo desiderio di stare e aiutare “i più poveri”, quelli del Niger, l’ultimo o il penultimo Paese più povero del mondo.

Testardo come l’ho conosciuto, alla maniera dei primi apostoli e dei primi missionari della SMA, innamorati di Gesù e del suo Vangelo, ha fatto questa sua scelta malgrado la perplessità che la sua proposta suscitava nella comunità: noi padri SMA italiani, ci sentivamo un piccolo gruppo ed eravamo tentati di raggrupparci nelle zone scelte fin dagli anni ‛60, là dove avevano cominciato i nostri primi confratelli. Ed ha vinto lui!

Così ha aperto una nuova missione, poi accettata da tutta la comunità SMA italiana: è stato il primo italiano a partire proprio là dove c’era più bisogno di questo tipo di presenza missionaria. Era desideroso di vivere “vicino ai poveri”, cercando di aiutarli nella loro precaria esistenza.

Come più volte mi capita di pensare al suo modo di essere missionario, di fare missione, ora, più dell’inizio, apprezzo questo “testimone per i più poveri e i più abbandonati”, come il nostro Fondatore, Mons. De Brésillac, ci ha insegnato con le sue scelte di vita e con i suoi scritti.

Grazie, padre Gigi! Per me rimane un esempio di coerenza di una scelta missionaria, venuta dopo una lunga riflessione durante la sua prima esperienza in Africa a fianco di p. Mauro, a Bondoukou, in seguito nell’animazione missionaria fatta a Feriole e poi come membro del Consiglio Provinciale.

p. Gigi, suo malgrado, è diventato un emblema per noi padri della SMA, una indicazione di quella che deve essere e sarà sempre la nostra scelta missionaria, soprattutto in questo anno, 2019, in cui ci prepariamo a delle scelte missionarie per rispondere ai bisogni della nostra società e a quelli delle zone dell‛Africa dove operiamo. Proprio per questo, ogni volta che leggo sulla torretta della SMA a Genova o davanti alla nostra casa di Feriole “LIBERATE P. GIGI” chiedo a me stesso e alla nostra comunità di porci questa domanda: “Ed io, e noi, cosa facciamo per portare avanti questa sua scelta”?

Due proverbi africani mi richiamano a questo dovere di rispondere con la mia vita personale e con quella della nostra comunità: “L’intelligenza di uno solo è come un cesto rotto” e “L’alveare non è costruito da un’ape”. Nella mia preghiera, unita a quella di tante persone che invocano la sua liberazione, supplico spesso la nostra Santa madre Maria con il rosario, i nostri santi missionari, i suoi cari defunti, soprattutto quelli che gli sono stati accanto, ma specialmente il suo Angelo Custode.

Mi capita speso di pensare e di vedere P. Gigi nella situazione di Gesù nell’orto degli ulivi, lasciato solo, nella sua sofferenza, e tentato di desistere dalla sua scelta. E seguendo l‛esempio di Gesù, sento che P. Gigi fa sue queste parole : “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo” (Luca 22, 42-43).

Il suo rapimento inaspettato mi ha colpito nel più profondo di me stesso, ha letteralmente cambiato la mia vita. E‛ stato, anche per me “missionario”, colui che mi ha fatto scoprire una Parola di Dio che non conoscevo fino in fondo, quella della “pazienza nelle prove, la gioia nelle contrarietà, l’amore per i poveri e per i sofferenti”, come diciamo ogni giorno nella preghiera per l’Africa, a me tanto cara.

Quando ho la tentazione di lamentarmi del mio stato di vita, delle mie preoccupazioni per la salute, delle immancabili incomprensioni nelle relazioni in comunità, del sognare il mio futuro senza avere problemi di responsabilità, penso a lui. Lo vedo come Gesù. Solo, senza conforto, silenzioso missionario, testimone dell’Amore e del perdono, particolarmente per coloro che “non sanno quello che fanno”.

Gigi, non sei solo! Sono con te sempre!

Grazie, padre Gigi

P. Lionello Melchiori, SMA Feriole

Nelle foto in alto: P. Lionello al centro, con P. Gigi e p. Carlos Bazzara (2009)
Nella seconda foto: P. Lionello, p. Gigi,p. Carlos e le suore NSA di Fada Ngourma (2009)