P. Martino Bonazzetti ci parla dell’inizio della Quaresima presso la comunità di Desvio da Barra do Dande (Bengo), in Angola. Nonostante le piogge copiose, i fedeli alla messa non mancano. E con il cammino di preghiera e di meditazione della parola si stimola anche la creazione di una  “piccola chiesa domestica”.

È iniziato un periodo di piogge. A detta di P. Angelo quest’anno sta piovendo molto; io, essendo da poco tempo qui, non ho punti di riferimento.
Ha piovuto, e tanto, la notte prima del Mercoledì delle Ceneri; così non è stato semplice raggiungere il Terreiro per celebrare proprio questa giornata che apre il Tempo di Quaresima.
Non mancava il fango e le quattro ruote motrici sono state molto utili. La macchina che ho trovato è una Land cruiser, con alle spalle qualche anno (12) e diversi chilometri (260mila) ma, anche se ogni tanto ha bisogno del meccanico, fa ancora il suo servizio.
La pista ha anche lo spartitraffico in alcuni punti, quando si può scegliere il lato dove passare perché la strada sembra migliore e in mezzo è cresciuta l’erba, ed è a larghezza variabile.
Raggiunta la chiesa con qualche peripezia mi sono trovato con la porta della chiesa chiusa. Ho chiamato il catechista e mi ha informato che con la pioggia la gente non riesce a venire. In effetti, qui le case sono sparse. Una coppia di anziani, mostrandomi in lontananza il fiume, mi ha riferito che ci vuole quasi un’ora per arrivare in chiesa. Era l’inizio della Quaresima… Mentre stavo per tornare a casa, lungo la strada ho incontrato dei cristiani che hanno visto passare la macchina e, certi che il padre era arrivato, si stavano incamminando, nel fango, proprio per raggiungere la chiesa. Peripezie nel fango per tornare indietro, ma gioia nel cuore per questa bella sorpresa.
Vedendo la gente arrivare in Chiesa, mi è venuta in mente una frase di don Tonino Bello che diceva che la Quaresima inizia dalla testa (le ceneri) e termina con i piedi (la lavanda). Qui abbiamo fatto un cammino diverso: quando la gente arrivava si lavava i piedi per togliersi il fango, con l’acqua che si era portata in una bottiglia o cercandola da dei vicini. Così al Terreiro la Quaresima è cominciata con la lavanda dei piedi.
A proposito di acqua. Anche in Angola c’è una epidemia di colera. Lo Stato ha dato, come giusto, istruzioni sull’igiene e sull’uso dell’acqua. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il… fiume. Sì, il fiume, perché qui da noi e anche in molte parti della città di Luanda, non esiste acquedotto (e neanche le fogne).
L’acqua utilizzata viene da una ditta che potabilizza l’acqua di un fiume, te la portano a casa con un camion e viene stoccata in cisterne di cemento e usata poco a poco. C’è anche chi la vende a bidoni ai vicini, visto che tutti non possono permettersi di costruire la cisterna. Non so dire quale sia la qualità… certo che con il caldo che c’è…
In questa Quaresima abbiamo pensato con la Commissione della pastorale familiare di aiutare le persone a pregare in famiglia. Visto le distanze e le possibilità di incontro nelle chiese “ridotte” (distanza e sicurezza) abbiamo proposto due cammini: uno di preghiera, con una statua della Sacra Famiglia che staziona nelle case, e uno di meditazione della parola (le sette parole di Gesù in croce, l’avevo fatto anche a Genova con un gruppo di coppie). Questo per rendere le famiglie sempre più aderenti a quella che chiamiamo “piccola chiesa domestica”. Si semina… per il raccolto… non fa parte delle priorità.
Un augurio per un buon cammino di Quaresima, un cammino che ci dice sempre che domani sarà migliore, perché ci avviciniamo a Pasqua.
P. Martino Bonazzetti