P. Martino Bonazzetti ci racconta le varie attività che si stanno portando avanti presso la parrocchia della Sacra Famiglia di Desvio da Barra do Dande (Bengo), in Angola. Oltre al corso di preparazione al matrimonio, è stata avviata una scuola di alfabetizzazione per donne e un corso informatico di Office. Attività che trasformano la missione in un “laboratorio di fede e di comunità”.

Cari tutti, vi scrivo proprio quando il raffreddore si presenta con la massima intensità. Vi sembrerà strano, ma è il disturbo che più mi ha colpito da quando sono arrivato in Angola: più della malaria! Perché? Semplicemente a causa dello sbalzo termico: si entra molto accaldati in un ambiente climatizzato con temperature basse, mentre all’esterno il caldo aleggia nell’aria. Il risultato è un bel raffreddore. Ma passerà…

Sono stato in un centro medico qui vicino tenuto dai padri del Verbo Divino e un infermiere mi aveva informato, con molta gioia, che non avevo la malaria. Me l’ha detto con una tale soddisfazione che mi ha lasciato sorpreso.

Continuo a occuparmi di numeri: p. Angelo mi ha affidato la contabilità della parrocchia. Scusa ufficiale: il parroco non può essere anche economo. Va beh, è l’autorità! Così posso continuare a dare i numeri senza essere preso per matto.

Comincia a muoversi qualcosa sul fronte della pastorale familiare.

È partito un nuovo corso di preparazione al matrimonio, tenuto per la maggior parte da coppie della parrocchia.

Lo fanno alla domenica dopo la messa: 4 mesi di incontri. In una comunità si sta organizzando una celebrazione dedicata agli sposalizi: erano previste otto coppie, ma sicure sono due, mentre per le altre, occorre aspettare, lavori in corso…

Ora con la stagione secca (e calda) è molto semplice raggiungere le comunità. Le strade hanno buche ma non essendoci acqua è possibile passare facilmente. Così riusciamo a garantire una certa fedeltà. Comunque, viaggiando sullo sterrato c’è sempre la possibilità sulla macchina di danzare senza musica… in alcuni tratti si va adagio (perché non ci sono buche), in altri il ritmo è “mosso con brio” (anche se l’auto è in prima e si va a 10 all’ora tutto si muove).

Nelle piccole comunità c’è la tradizione dopo la messa di stare sulla porta per salutarci: io esco per primo e poi tutti passano salutandomi, si allineano dopo di me e salutano tutti. Beh, in cappella allo scambio della pace non si può fare… fuori.

È ripresa la scuola di alfabetizzazione per donne, tenuta da una signora, che arriva da san Luca, ad alcuni chilometri dal centro. Con sé porta sempre la sua bambina. La scuola è frequentata da quattro donne desiderose di saper leggere e scrivere. Io sto dando supporto per il materiale. Il computer permette anche questo.

E a proposito di computer… abbiamo iniziato, per una dozzina di giovani, un corso indirizzato all’apprendimento del programma di Office. Abbiamo due pomeriggi di spiegazione e poi hanno il tempo per praticare. Questo è reso possibile dal fatto che abbiamo comprato quattro portatili: ciò permette ai giovani di sperimentare in concreto quanto appreso a livello teorico.

Il tutto è stato reso possibile grazie all’aiuto del Centro Missionario di Tortona (grazie alla mediazione di Luca) e ai miei amici di Padova (Enrico e Massimo) che mi hanno fornito le licenze.

Piccoli progetti sotto forma di laboratorio.

San Giovanni Paolo II parlava della chiesa come laboratorio di fede e di comunità. Certo, occorre impegnarsi per 20 persone con tutto quello che c’è fare! Abbiamo a cuore i risultati.

In questi giorni ho ripreso un testo di Luigino Bruni nel suo commento ai libri di Samuele, che stiamo leggendo in questi giorni.

Scrive Luigino Bruni:

Con Davide il suono, il canto e l’amicizia diventano parola di Dio, i valori e i sentimenti umani acquistano il diritto di cittadinanza nel cuore della Bibbia, che è il grande codice della nostra civiltà non solo e non tanto perché ci parla diversamente di Dio, ma perché ci parla diversamente degli uomini e delle donne, perché ci parla diversamente di noi, per dirci chi siamo.
(Luigino Bruni, Più grandi della colpa)

Queste parole penso possano contribuire a far capire a questi giovani qui in comunità, che anche loro hanno diritto a un posto in questo mondo. Parole che mi sostengono nel parlare loro diversamente, perché anche per loro Dio ha un pensiero.

E allora ringrazio Dio anche di questo canale che può essere una strada per indicare l’altra Via, quella della sequela di Gesù.

Grazie del vostro ricordo e buon cammino in questo anno 2024.

P. Martino Bonazzetti