Kolowaré, il villaggio dove risiedo e ha sede la mia parrocchia, è un centro di produzione dell’artemisia. La coltivano diversi gruppi e associazioni di contadini.
Anni fa era stato lanciato dalle autorità sanitarie locali un progetto, rivolto ai contadini di Kolowaré e della sua regione, per estendere la coltivazione di questa pianta, originaria dell’Asia, che ha notevoli e provate proprietà anti-malariche, allo scopo di usarla nella prevenzione di questa malattia che ogni anno miete 400.000 vittime, con più di 200 milioni di infettati.
Esperimenti fatti in vari Paesi africani, hanno rivelato l’efficacia del prodotto anche nella lotta contro il virus covid-19.
Per questo nelle ultime settimale, diversi commercianti in piante medicinali sono venuti da Lomé a Kolowaré e hanno comprato tutta l’artemisia che hanno trovato.
Si sta ora rilanciando a Kolowaré e dintorni, il progetto di coltivazione dell’artemisia, su più vasta scala e con nuovi criteri. Una decina di donne della nostra comunità parrocchiale avranno la loro piantagione.
Una di queste, che vedete nella foto qui sopra, appartiene a Jean Bantakpa, membro del consiglio parrocchiale.
Stamattina sono stato a trovare i responsabili del progetto “Artemiai” e ho comprato il prodotto. Ho bevuto con loro una tazza di questa tisana, molto gustosa al palato.
Leggi nel mio sito maggori dettagli sull’artemisia.
P. Silvano Galli
Kolowaré, Togo
Foto: ultima in basso e home-page: Wikimedia; altre e gallery: P. Silvano Galli