Lasciato Kolowaré il 30 dicembre scorso, mi trovo ora a Lomé nel seminario di Propedeutica, cioè l’anno di preparazione per entrare nella SMA, prima di iniziare il ciclo filosofico di tre anni.
Siamo ospiti nella vecchia Casa Regionale composta di due grandi edifici, completamente ristrutturati per accogliere i giovani. Sono 7 e tutti togolesi. Insieme formiamo una famiglia composta da un nonno, un papà, e sette figli.
Il nonno lo conoscete, il papà – il Superiore del seminario – è padre Walter, ben preparato per il suo compito con una laurea in psicologia, e i giovani tutti con un livello di studio universitario: lettere, contabilità, comunicazione, sociologia, biologia.
Ognuno ha poi anche degli interessi particolari e percorso originali. Ad esempio Jean de Dieu, titolare di una licenza in contabilità, ha vissuto 4 anni insieme ad un sacerdote del clero locale, mentre frequentava l’università.
Julius Ahonon, con un diploma in comunicazione, ha lavorato in una fabbrica dove producevano lubrificanti per veicoli.
Timothée Apeti ha fatto una esperienza in uno studio di contabilità.
Alphonse Ahobli, con una licenzq in contabilità, è presente in Tiktok con 24 mila followers.
Gabiam Martinien, biologo, conosce quasi tutti i preti della diocesi.
A tavola sono stupito quando parlano di sport. Sanno tutto di tutti.
Dei professori vengono da fuori per iniziare i giovani alla spiritualità, liturgia, inglese, francese, storia della SMA, psicologia, religioni tradizionali.
Oltre ad accompagnare i giovani, intervengo anch’io in questo ultimo campo.
Accanto a casa nostra c’è un campo di calcio, dove due volta la settimana, guidati da padre Walter, i giovani giocano a pallone.
A differenza di Kolowaré qui nel sud ci sono molte possibilità. Due esempi.
Alcuni giorni fa siamo stati in un nostro dispensario per la terza dose del vaccino Pfizer.
Un altro tratto. Con l’amico Ali Tagba – un poeta di cui è stato pubblicato qualche testo anche nella nostra rivista “Afriche” – siamo stati all’Istituto Goethe per incontrare due scrittori e raccoglitori di storie e racconti togolesi.
Il Direttore era assente e abbiamo trovato solo la segretaria. Dopo qualche momento di esitazione, ci è stata molto utile con indicazioni precise, e abbiamo scoperto che uno degli scrittori è amico di Ali.
Il giorno dopo sono venuti tutti i due a trovarci qui in casa e Kokouvi Galley mi ha portato la sua raccolta di storie: L’oracle a parlé.
Qui in foto i due amici e il volumetto. Un incontro molto ricco perché tutti con interessi comuni legati alla letteratura orale e ai racconti tradizionali.
Partendo Kokouvi mi dice: “Voglio mettere nella mia pagina di Facebook il resoconto del nostro incontro e della nostra conversazione”.
P. Silvano Galli
Lomé, Togo