Abbiamo terminato gli esami del primo trimestre. Vorremmo condividere alcune riflessioni che i giovani hanno fatto sulla missione, le gioie, le difficoltà, le sfide. Nella foto i candidati con i due animatori, padre Walter Woamede e padre Silvano Galli.
Ascoltiamo ora i nostri giovani. Ognuno di loro ha una storia da vivere, da raccontare, da condividere. Qualche paragrafo dai loro scritti.
“Quando ho incontrato padre Auracio, colui che mi ha ispirato, la prima cosa che mi ha mostrato è stata la gioia, ho cominciato a riflettere e alla fine sono entrato in seminario… Per la mia vocazione dico grazie al Signore: un dono ricevuto, un dono offerto”. (DJAVOU Paul)
“Un missionario è una persona chiamata da Cristo a seguirlo… Essere missionario significa annunciare il regno di Dio… Un missionario deve lasciare la sua cultura, il suo ambiente ed entrare nella cultura degli altri. È chiamato a lasciarsi alle spalle, a dimenticare il luogo da cui proviene. Deve imparare altre culture, altre lingue, altre tradizioni…”. (VIDZRAKU Yacinthe)
“Il missionario è colui che ha ricevuto una chiamata e vuole seguire questa chiamata per ricevere una missione e compierla…. Il missionario non deve avere paura o scoraggiarsi… deve essere forte e avere fiducia in Dio… Il missionario non sarà solo felice. Avrà anche qualche sofferenza, incontrerà delle difficoltà, ma i dispiaceri non devono essere un momento di scoraggiamento, bensì di incoraggiamento e di forza per andare avanti e compiere così l’opera di Dio”. (DJATA Samuel)
“I missionari vivono momenti di gioia e di difficoltà nella loro missione. Padre Carteron, per esempio, ha incontrato molte difficoltà nella sua formazione e molti problemi in seminario… ma quando è stato inviato in Costa d’Avorio, ha fatto grandi cose, per esempio il Messale di Baule e ha formato molti catechisti. A proposito di difficoltà, alcuni missionari perdono la vita sul luogo della missione, come il padre che è stato ucciso nella sua stanza in Costa d’Avorio [padre Adrien Jeanne]”. (YAKA Léopold).
“Nella vita del missionario… ci sono gioie e difficoltà. La gioia… si trova innanzitutto in colui che lo ha mandato, Cristo. Il missionario trova la sua gioia quando è a contatto con altre culture, altri popoli, quando vede il bene in questi popoli, nelle loro culture… come Giovanni Battista mostra l’agnello di Dio e precisa che Cristo ci viene incontro… le difficoltà del missionario sono legate alle malattie; alle epidemie… come testimonia il caso della febbre gialla che ha ucciso i primi missionari in Sierra Leone”. (AGBAVON Christophe)
“Un missionario… è un discepolo, un inviato di Gesù Cristo chiamato ad annunciare la Buona Novella di Gesù… è chiamato a testimoniare la vita di Gesù a tutti i popoli, ovunque sia inviato… come mi ha detto padre Brétillot… quando si è missionari si imparano le lingue, le culture, le tradizioni dei popoli a cui si è inviati… Mi ha anche detto che c’è la gioia di vivere insieme con i confratelli… che non sono della stessa etnia, che non hanno la stessa cultura, e viviamo insieme… non è facile vivere con persone con tante culture diverse. Anche tra padri non è facile, perché ognuno ha la sua educazione; la sua storia”. (MONDJI Cyrille)
“Possiamo vedere la gioia del missionario nella ricerca di conoscere la cultura degli altri, la loro religione, la loro lingua, la loro storia. Papa Francesco ha detto: “La bellezza della consacrazione è la gioia. E non c’è santità nella tristezza”. Difficoltà: a volte, nella loro missione, si trovano in luoghi dove è difficile sopravvivere; a volte sono inviati in zone di guerra e la loro vita ne dipende. Ma le difficoltà fanno crescere la fede”. (ADAKANOU Kevin)
“Per quanto mi riguarda, prego molto Marion Brésillac di guidarmi sulle sue orme, affinché io diventi fermo e coraggioso sul cammino della missione, per mantenere la sua memoria ed essere missionario dal profondo del cuore”. (AKATI Jean Louis)
Vi chiediamo di accompagnarci con la vostra preghiera, il vostro sostegno e la vostra amicizia. Come ci ha ricordato Yacinthe, “un missionario è una persona chiamata da Cristo a seguirlo. Sappiamo che con il battesimo siamo diventati tutti missionari”.
Fraternamente, P. Walter Woamede e P. Silvano Galli