Pasqua 2021 ! Veramente un giorno memorabile e speciale. Davanti alla chiesa di Kolowaré due nuovi apparecchi per lavare le mani, ultimo modello, a doppia cabina…. Due persone possono contemporaneamente utilizzarlo senza l’aiuto di altri. E state ben saldi: dono di Papa Francesco si legge sull’apparecchio.
La Caritas di Sokodé aveva presentato una domanda a Roma che ha risposto favorevolmente. Così diverse parrocchie della diocesi hanno potuto usufruire di materiale per proteggersi dal Covid. Con i lavamani sono stati forniti anche un pacco con 300 mascherine, e un bidone di gel. Un bel gesto di comunione con la nostra diocesi. E tutti abbiamo festeggiato, insieme ai nuovi battezzati.
Alla Messa processione solenne con le offerte del villaggio, che il consiglio parrocchiale ha poi distribuito dopo la celebrazione, con una attenzione particolare ai più bisognosi. Poi pranzo comune con il comitato sotto la pergola della missione.
Attenzione ai più vulnerabili
Il Centro sanitario di Kolowaré da anni si occupa degli ammalati di HIV, con una attenzione particolare ai bambini, ai ragazzi, e alle loro famiglie, o meglio di quello che resta delle famiglie. Perché, spesso, questi pazienti, hanno famiglie monche, o sono senza famiglia. Il Centro li raduna regolarmente, diverse volte all’anno, per sessioni di una decina di giorni; per controllare la malattia, fornire loro una alimentazione e cure adeguate, permettere loro di socializzare.
Visto l’impegno che il Centro si è assunto da anni una ong tedesca, la Kindermissionwerk è venuta in appoggio offrendo una équipe specialistica per accompagnare questa fascia di giovani vulnerabili e le loro famiglie.
Il programma, che dura diversi anni, è stato lanciato il mese di gennaio, e dopo un momento di rodaggio, ora è pienamente operativo. Il programma durerà diversi anni.
Nei boschi di Yade
Mercoledì 7 aprile con padre Bruno, il coadiutore, Iroko, il responsabile della ditta con cui facciamo i pozzi, e padre Raphael, uno SMA parroco di Tchébébé, una grande parrocchia della diocesi, siamo andati a Yadé, nel suo villaggio d’origine, ad un centinaio di km da Kolowaré. Dobbiamo lasciare l’asfalto e percorrere un paio di km nei boschi prima di arrivare al villaggio.
Ci accoglie la grande famiglia, padre, madre, zii materni e paterni con un gruppetto di bambini. Il villaggio aveva chiesto un pozzo. E siamo andati a trovarli per finalizzare il progetto. Poiché nel villaggio c’è la corrente, faremo una trivellazione, con una pompa immersa che farà salire l’acqua in una cisterna aerea, da cui l’acqua scenderà in un vano con dei rubinetti per attingere l’acqua. Prima di partire ci offrono un pollo.
Oasi dell’amore
Al ritorno sosta ad Amaoudé nel nuovo Centro per curare gli ammalati mentali. Ero stato sui luoghi una decina di anni fa quando bisognava creare un punto d’acqua. Il progetto era agli inizi e tutto da costruire. Grazie al Novara Center era stata fatta una trivellazione con cisterna aerea. Tutt’ora attiva e funzionante.
La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha poi costruito il Centro. Il nome, un programma: Oasi dell’amore. Ancora un’opera di Grégoire. Il centro ospita 120 ammalati, sotto la direzione di Suor Rolande. È diviso in diversi settori, per le donne, gli uomini, attività lavorative e ricreative, una cappella.
Nella foto Grégoire, Il fondatore del Centro, che abbraccia un ammalato. Con lui alcuni ammalati in cura. Lasciamo anche noi un piccolo dono al Centro: il pollo ricevuto a Yadé.
P. Silvano Galli, Kolowaré, Togo
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