Clamoroso il risultato proclamato questa notte dalla CENI, Commissione Nazionale Elettorale Indipendente: il nuovo presidente della Repubblica Democratica del Congo è Félix Tshisekedi, candidato da un gruppo di partiti dell’opposizione.

I risultati proclamati sono i seguenti:

Félix Tshisekedi: 7.051.013 voti, ossia il 38,57% dei suffragi;

Martin Fayulu (altro candidato dell’opposizione): 6.366.732 voti, ossia il 34,8%;

Emmanuel Ramazani Shadary (candidato del partito al potere, e successore designato dell’ex-presidente Joseph Kabila): 4.357.359 voti, ossia il 23,8%.

Il tasso di partecipazione è stato del 47,56%.

Félix Tshisekedi  è figlio di un oppositore storico, Étienne Tshisekedi wa Mulumba, morto due anni fa, che contrastò prima il dittatore Mobutu, e poi  Kabila, il quale è rimasto al potere per più di vent’anni, vincendo due volte in elezioni molto contrastate, e il cui ultimo mandato era scaduto nel 2016.

Si ricorderanno le roventi manifestazioni dell’inizio dell’anno scorso, appoggiate anche dalla Chiesa cattolica, per impedire a Kabila di cambiare la Costituzione e concorrere per un terzo mandato, e perché fosse fissata una data per le elezioni.

Il candidato arrivato secondo, Martin Fayulu, però non ci sta, ed ha denunciato la proclamazione dei risultati come “ridicola”, somigliante a un “colpo di stato elettorale”.

Notizie apparse sui media congolesi parlavano di un conteggio effettuato dagli osservatori della CENCO, Conferenza dei Vescovi cattolici, secondo cui in testa figurava Martin Fayulu. Il portavoce dei Vescovi avrebbe confermato questa notte ai rappresentanti diplomatici che proprio Fayulu sarebbe il vero vincitore.

È dal 31 dicembre 2018 che, per ordine governativo, ogni connessione pubblica di internet è spenta in Congo.

Si attendono anche i dati delle elezioni concomitanti a quella presidenziale, le elezioni legislative e provinciali.

Tshisekedi è il leader del partito UDPS, Union pour la Démocratie et le Progrès Social. Nelle elezioni si è alleato con un altro oppositore, Vital Kamerhe, leader dell’UNC, Union de la Nation Congolaise, e già Presidente dell’Assemblea nazionale dal 2006 al 2009. A lui spetterebbe ora l’incarico di Primo Ministro.

Tshisekedi ha voluto rendere omaggio al presidente uscente: “A partire da oggi dobbiamo  considerarlo non più come un avversario, ma piuttosto come un partner dell’alternanza democratica nel nostro Paese”. Circolano voci che sarebbero in atto negoziazioni segrete tra i due per futura una divisione del potere.

Gli sconfitti hanno ora a disposizione 10 giorni per depositare i propri reclami, e fare ricorso contro i risultati proclamati.

Foto: Wikimedia, Michael Gross_Public Domain