La Quaresima in diocesi di Niamey è molto sentita dai fedeli, che riempiono le chiese il mercoledì delle ceneri, e tutti i venerdì per la Via Crucis. Nel vicariato di Niamey abbiamo l’abitudine di organizzare un pellegrinaggio quaresimale, con la partecipazione dei  cristiani di tutte le nove comunità parrocchiali. Ci si ritrova nel grande cortile della scuola cattolica, situata nei pressi della cattedrale, e da lì si parte per un percorso di alcuni chilometri, pregando, cantando, meditando.

Quest’anno il pellegrinaggio avrà luogo domenica 17 marzo, e il programma è molto denso: catechesi, adorazione, celebrazione penitenziale con confessioni, Via Crucis e la Messa conclusiva animata dai giovani, il tutto per 12 ore molto intense di preghiera e riflessione spirituale. E nessuno si lamenterà per la durata e la stanchezza!

Alla Messa ci sarà un momento speciale di preghiera per p. Pier Luigi Maccalli: proprio il 17 marzo si ricordano sei mesi dal giorno in cui è stato rapito e strappato  alla comunità diocesana. In questi sei mesi non è mai mancata la preghiera per la sua liberazione ad ogni messa celebrata in diocesi. Per p. Pier Luigi tutto questo tempo è stato una lunga e dolorosa quaresima, e ricordando lui, ciascuno di noi è richiamato all’impegno di fedeltà a Gesù che ci ha chiamato, e non ci ha promesso gloria e onore, ma sofferenze e persecuzioni.

Martedì prossimo 19 marzo, festa di San Giuseppe, a Niamey e in tutti i vicariati della vasta diocesi nigerina è stata programmata una preghiera ecumenica: le varie chiese e denominazioni cristiane presenti nel territorio della diocesi pregheranno insieme per p. Per Luigi. P. Mauro Armanino animerà l’incontro ecumenico nella capitale, precisamente nella sua Parrocchia di S. Monica.

L’iniziativa, pur partita dai cattolici, è stata accolta molto favorevolmente dai nostri fratelli cristiani. Ci auguriamo che vi sia una partecipazione numerosa a questa preghiera. Darà una forte testimonianza di unità e collaborazione a tutto il Paese.

Ad aprile vorremmo programmare una preghiera insieme ai musulmani: siamo fiduciosi che risponderanno benevolmente al nostro invito. Ci viene riferito che in molte moschee i musulmani hanno fatto delle preghiere per p. Pier Luigi, e che non sono indifferenti alla sua sorte. A Makalondi, ad esempio, si sono mostrati molto solidali con noi cattolici, e quando li abbiamo invitati a una festa che volevamo celebrare per i 50 anni della parrocchia, ci hanno suggerito di rimandarla, perché dicevano “non si può fare festa finché siamo nel dolore e nella tristezza per l’assenza di p. Pier Luigi”.

Più il tempo passa e più dobbiamo resistere alla tentazione di rassegnarci e di smorzare la nostra attenzione. In diocesi vogliamo continuare a proporre momenti di preghiera per la liberazione di p. Pier Luigi, e siamo contenti che siano sempre ben accolti e che ci sia una buona partecipazione dei fedeli. I nostri cristiani sono convinti che solo Dio può ottenere questa liberazione, e per questo lo dobbiamo pregare con insistenza e perseveranza.

Ci auguriamo che la prossima festa di Pasqua, sia anche per P. Pier Luigi un passaggio dalla cattività alla liberazione, che invochiamo ormai da molto tempo.

P. Vito Girotto
Niamey, Niger