I militari governativi,fedeli al presidente Abiy moltiplicano gli arresti di abitanti della capitale di etnia tigrina. Tra questi 17 sacerdoti salesiani e diversi lavoratori del Centro Don Bosco. Il papa nell’Angelus di ieri ha lanciato un appello pr risolvere il conflitto nella pace

Domenica 7 novembre 2021 c’è stata una grande manifestazione ad Addis Abeba dei sostenitori del Primo ministro Abiy, mentre si registrano molti arresti tra i tigrini nella città. Forze governative sono entrate nel compound dei Salesiani e hanno arrestato lavoratori e 17 sacerdoti di etnia tigrina, tra cui il superiore provinciale.”

Lo riferisce una fonte locale all’Agenzia Fides.

Questo fatto non è confermato sui mass media – continua la fonte – ma è riferito da più fonti cattoliche sul campo, molto preoccupate per la sorte degli arrestati e per la divisone etnica che viene fatta all’interno del mondo cattolico, che potrebbe aprire scenari molto preoccupanti per la Chiesa locale.”

Nel frattempo oggi è stata convocata una sessione d’emergenza del Consiglio per la pace e la sicurezza (PSC) dell’Unione africana (UA), pre chiedere con femezza la cessazione delle ostilità e la necessità di avviare un processo politico per porre fine all’escalation dei combattimenti

Determinante è stato l’appello che Papa Francesco ha rivolto ieri, al termine dell’Angelus: “Seguo con preoccupazione le notizie che giungono dalla regione del Corno d’Africa, in particolare dall’Etiopia. Invito tutti alla preghiera per quelle popolazioni così duramente provate, e rinnovo il mio appello affinché prevalgano la concordia fraterna e la via pacifica del dialogo”.

Le forze del TPLF e oromo dell’OLA sono concentrate sulla conquista delle vie di comunicazione che legano Addis Abeba al resto del Paese.

Si segnala una grande mobilitazione della popolazione Amara per combattere a fianco dell’esercito federale.

Quest’ultimo registra una forte difficoltà sul campo e che sta riarruolando militari anziani già congedati oltre che civili.