La SMA è nata dal sogno di de Brésillac, un vescovo francese che dopo un’esperienza di missione in India, dà vita a un suo progetto missionario per i territori dell’Africa. Terre sconosciute, dove il Vangelo non è mai risuonato. È lì che si sente inviato da Dio. P. Bruno ci accompagna sui primi passi di questa avventura affascinante.
Mons. Melchior de Brésillac è un vescovo missionario che aveva trascorso dodici anni in India. Dopo le dimissioni dal vicariato apostolico di Coimbatore nel 1855, si trova in Francia. È andato presso i frati Cappuccini nel convento di Versailles per un tempo di riflessione e di discernimento e ha deciso di rendersi disponibile per una nuova missione.
Ha solo 41 anni, è in buona salute, e desidera un luogo ancora inesplorato dove vivere la missione e raslizzarla senza troppi condizionamenti di tipo culturale e amministrativo. Ha ricevuto qualche proposta. Poi il suo sguardo si rivolge all’Africa. Egli vuole dirigersi verso i popoli più abbandonati della terra.
Il vescovo de Brésillac scrive quindi al segretario di Propaganda Fide, la congregazione pontificia incaricata delle missioni, ed esprime la sua disponibilità per una missione in un qualunque luogo dell’universo. In particolare, chiede se esiste un luogo dove i missionari non siano ancora arrivati, per esempio, nel centro dell’Africa. Il papa Pio IX è informato di tale richiesta.
Nel frattempo, il padre guardiano del convento di Versailles incontra un armatore, un certo Regis di Marsiglia, che commercia sulle coste del golfo di Guinea. Egli conosce l’Africa occidentale. Gli parla del regno del Dahomey, l’attuale Benin. Dice che vi è bisogno di missionari e che essi sarebbero accolti bene dalle autorità e dalla gente.
Mons. de Brésillac ne è informato e, mentre è in viaggio per Roma, decide di fermarsi a Marsiglia per incontrare il signor Regis dal quale riceve varie informazioni sul Dahomey.
Vi vede un segno della Provvidenza e così precisa la sua domanda all’autorità pontificia. Infatti, arrivato a Roma, egli presenta il progetto per una missione nel Dahomey. L’autorità pontificia competente risponde che esso merita di essere esaminato e il dossier inizia il suo cammino.
Qualche tempo dopo, però, invece del Dahomey, ritenuto troppo pericoloso, la Santa Sede, affida a Mons. de Brésillac la Sierra Leone, dove alcuni cattolici da parecchio tempo chiedono l’invio di missionari. È una colonia inglese e i Protestanti sono numerosi e potenti.
Una missione difficile. Altri ordini religiosi hanno rifiutato di andarvi. Il nostro vicario apostolico l’accetta. E’ abituato a obbedire, vi vede la volontà del Signore anche se, in questo caso e per vari motivi, non gli è facile comprenderla.
P. Bruno Semplicio
A questa pagina del nostro sito puoi trovare:
- una breve biografia di Mons. de Brésillac
- la preghiera per la sua canonizzazione
- gli articoli del nostro sito su di lui
- il video “Dall’India alla Sierra Leone. Biografia di Mons. Brésillac”