In occasione di una recente vacanza in Francia, guardando al percorso che volevamo fare nel sud-ovest del paese, non ci è sembrato vero scoprire che proprio da quelle parti ci sono i luoghi della nascita e crescita giovanile del nostro fondatore Mons. Melchior de Marion Bresillac. La tentazione di passare ha avuto la meglio e fu così che lunedì 23 giugno scorso siamo arrivati in mattinata a Castelnaudary dove Bresillac nacque il 2 dicembre 1813. Castelnaudary è oggi una ridente cittadina composta da una parte più nuova e moderna e dalla parte vecchia dove ci sono le due chiese che hanno visto il battesimo l’una e la consacrazione sacerdotale l’altra di Melchior.
E’ attraversata dal bel canale navigabile detto “Canal du Midi” su cui sono attraccate numerose barche che sono anche la casa per alcuni abitanti. Siamo arrivati tutti baldanzosi e abbiamo cominciato a chiedere in giro se ci sapevano indicare la casa natale di questo illustre personaggio loro concittadino ma….ahime…che delusione…. Nessuno sapeva di chi stavamo parlando.
Abbiamo chiesto ad una signora anziana, poi al postino (per entrambi abbiamo scoperto che avevano origini italiane!), all’ufficio turistico, ad un direttore di una scuola in pausa in giardino, ma niente da fare…. Negativo su tutti i fronti.
Allora ci siamo fatti coraggio e abbiamo suonato il campanello della canonica della Collegiale dove Bresillac è stato ordinato sacerdote e abbiamo conosciuto il parroco simpaticissimo e molto disponibile (Pére Thierry) al quale con il nostro francese un po’ strano abbiamo cercato di spiegare cosa cercavamo e anche che avevamo una missione da compiere (Piero Verzura decano della SMA ci aveva affidato un preciso incarico!!!).
Che forte ragazzi …dopo alcuni minuti in cui forse ci aveva presi per matti e ci ha guardato perplessi ha capito che facevamo sul serio e che avevamo fatto migliaia di chilometri per arrivare fino a lì…
Da questo momento ci siamo sentiti accolti e a casa tra amici… anche lui aveva una conoscenza vaga di Bresillac ma sapeva chi era, cosa aveva fatto e che la chiesa di cui era parroco vantava la presenza di questo illustre concittadino circa duecento anni fa.
Ci raccontò che un seminarista anni addietro aveva fatto per motivi di studio delle ricerche sul nostro amico Melchior e che per questo motivo sapeva almeno di chi stavamo parlando ma ci confermò che nel paese natale non c’è nulla che lo ricordi e si rammaricò anche del fatto che in Francia ormai i cristiani sono rimasti molto pochi e le chiese (compresa la sua) erano praticamente vuote.
Vengono aperte solo per svolgere alcune funzioni se qualcuno lo richiede ma sono ormai chiuse, vuote e fredde. Ora bisognava spiegare che volevamo prendere in ricordo di questa visita anche un po’ di terra dal suolo di Castelnaudary e che ci sarebbe piaciuto fosse proprio dal giardino di questa chiesa….
ùNe fu felice e con gioia prese un piccolo badile, noi avevamo il sacchetto pronto e ci consegnò un mucchietto di terra presa da lui direttamente dal giardino che circonda l’edificio. Ha poi insistito che entrassimo in chiesa (ce l’ha aperta solo per noi) ed era così felice ed orgoglioso di farci vedere quel posto. Il caso ha voluto che ci fosse anche l’organista che faceva le prove e ci siamo gustati un bel momento di silenzio e di preghiera “nella casa di Melchior”.
Prima di salutarci abbiamo fatto capire che volevamo fare almeno un’offerta per tanta cortesia e simpatia ma lui, sapendo che eravamo di Padova, ci ha chiesto solo una preghiera per lui di affidamento a Sant’Antonio di Padova a cui era molto devoto.
Che dire, vale forse il solito detto che nessuno è profeta in casa propria!?…non so, ma certo per noi è stato un bel momento e ci ha reso ancora più orgogliosi di contribuire in piccolissima parte a far conoscere e a divulgare ciò che il nostro grande fondatore ha saputo creare con la grazia e l’aiuto di Cristo.
P.S.: In compenso abbiamo fatto acquisti da un senegalese che aveva un banchetto al mercato e allora ci siamo guardati e abbiamo detto: FORSE MELCHIOR E’ QUI IN INCOGNITO E NESSUNO SE NE ACCORGE …DOPO DUECENTO ANNI NON SIAMO PIU’ NOI A DOVER ANDARE IN AFRICA PERCHE’ E’ L’AFRICA CHE E’ VENUTA DA NOI. Siamo stati anche a Carcassonne ma non abbiamo chiesto di Bresillac.
Daniela e Orlando Grigoletto
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