La religiosa colombiana, rapita dai jihadisti islamici in Mali, dopo quasi 5 anni di prigionia ha finalmente ritrovato la libertà. È avvenuto la sera dell’8 ottobre.
Alle trattative per la sua liberazione ha contribuito anche l’Unità di Crisi del nostro Ministero degli Esteri. Anche la comunità di Sant’Egidio ha giocato un rulo importante.
Suor Gloria Cecilia Narvaez è una missionaria colombiana, appartenente alla Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata.
La notizia del rilascio è stata diffusa dal Presidente del Mali, che ha ricevuto suor Gloria insieme all’arcivescovo di Bamako, la capitale del Mali, il cardinale Jean Zerbo.
Le prime parole pronunciate da suor Gloria sono state un grazie a tutti coloro che hanno lavorato per il suo rilascio: “Ringrazio il presidente e tutte le autorità del Mali per tutti gli sforzi che avete fatto per liberarmi. Che Dio vi benedica, che Dio benedica il Mali”.
Il giorno dopo la liberazione suor Gloria è volata in Italia, e domenica mattina ha potuto partecipare alla messa del papa in San Pietro e rivolgergli un breve saluto.
“A cosa ti sei aggrappata per tutto questo tempo?” le ha chiesto il giornalista colombiano Oscar Elizalde, presente in San Pietro. “A Dio”, ha risposto senza esitare la suora. “Ma è stata dura”, ha aggiunto.
“Solo gioia!” Questo è stato il commento a caldo di p. Gigi Maccalli, dopo aver appreso la notizia della liberazione. P. Antonio Porcellato, Superiore Generale SMA, ha potuto parlare con suor Noemi Quesada, ex superiora generale della Congregazione di suor Gloria, attualmente in Costa Rica, che ha confermato la grande emozione e gioia che tutti stanno vivendo in Colombia.
P. Antonio Porcellato ha espresso gratitudine anche per la Farnesina e il prezioso lavoro portato avanti nella discrezione più totale per la tutela degli ostaggi. La liberazione di suor Gloria è avvenuta esattamente ad un anno di distanza da quella di padre Gigi.
“In questi anni la Farnesina e la nostra intelligence hanno operato silenziosamente ma costantemente, in raccordo con le controparti maliana e colombiana, fino ad acquisire le informazioni che hanno portato alla sua liberazione”, si legge nella nota della Farnesina, che precisa: “Suor Gloria Cecilia è apparsa provata dalla lunga detenzione ma in buone condizioni”.