Lei e le due consorelle sono gli unici cattolici in una città marocchina tutta musulmana. Una presenza fatta di stima, rispetto e servizio.
Sono suor Olga Castro, della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore di Gesù, un istituto di fondazione spagnola esclusivamente missionario. Nonostante sia un piccolo istituto, siamo presenti in vari Paesi di Europa, Africa, Asia, America del Nord e del Sud.
La nostra missione in Marocco è cominciata quando, nel 1996, durante un capitolo generale abbiamo deciso di intraprendere delle azioni nel campo del dialogo inter-religioso. C’è voluto un po’ per mettere in pratica questo desiderio, ma alla fine io e altre due consorelle siamo venute in Marocco.
La città di Taza, Marocco profondo
Abbiamo cominciato la nostra presenza a Tetouan, nella diocesi di Tangeri, una grande città affacciata sul Mediterraneo, abbastanza cosmopolita. Da lì siamo poi venute a fondare una nuova comunità all’interno del Marocco, a Taza, nella parte nord-orientale del Paese. È una regione un po’ fuori mano, ai piedi delle montagne, con una popolazione di origine rurale, che vive una vita e un Islam tradizionali.
A Taza, tranne noi tre suore, non ci sono altri cattolici. Viviamo in un appartamento che appartiene alla Chiesa, con annessa una cappella. Dall’esterno non c’è nessun segno che indica la presenza cristiana.
Taza è una città con una popolazione di 150.000 abitanti, ai piedi delle montagne, a un’altitudine di 550 m. La maggior parte delle famiglie di Taza sono originarie dei villaggi di montagna. Sono venute in città per permettere ai loro bambini di frequentare la scuola superiore, dato che nei villaggi c’è solo quella elementare. Il loro stile di vita è rimasto un po’ contadino: sono persone molto semplici, aperte, accoglienti. Con loro si fa immediatamente amicizia: ci invitano facilmente a casa loro, alle loro feste familiari e religiose.
Il dialogo religioso nel lavoro e nella quotidianità
La nostra comunità vive il dialogo interreligioso nella vita e nel lavoro che fa la gente. Non si può parlare pubblicamente della religione cattolica, ma dopo quasi 20 anni di presenza qui, siamo ben conosciute in città, la gente sa chi siamo e come svolgiamo la nostra opera. Le persone sono molto amichevoli e ci invitano spontaneamente a casa loro. Abbiamo molti amici: ci rispettiamo, ci aiutiamo a vicenda e cerchiamo di vivere la carità fraterna.
Lavoriamo in un’associazione marocchina che si occupa di bambini disabili. Se c’è una suora infermiera nella comunità, questa lavora all’ospedale statale, dove si accolgono e curano tutti, anche le persone più povere, soprattutto coloro che vivono in campagna. Aiutiamo i bambini poveri a completare i loro studi quando abbandonano la scuola. E a partire dalle persone incontrate durante questi servizi, visitiamo le famiglie. Così conosciamo le loro gioie, le loro difficoltà, i loro bisogni, facendoci prossime dei più anziani, dei neonati, delle mamme.
Accolte come qualcuno di famiglia
Benché le persone con cui lavoriamo più da vicino siano molto povere, esse ci considerano, noi suore, come qualcuno della loro famiglia, e condividono con noi ciò che hanno: olive, olio, pane, couscous. Sono molte generose, e abbiamo sempre la dispensa piena. E la popolazione della città in generale ci saluta con rispetto. Ad esempio, quando ci vedono a fare la coda, ci pregano di passare davanti.
Si può dare una testimonianza cristiana in un ambiente al 100% musulmano? Io penso di sì. Possiamo farlo partendo dall’amicizia e dalla prossimità. Viviamo il dialogo interreligioso nella vita e nel lavoro con le persone. Noi suore cerchiamo di dare una testimonianza cristiana. Ma anche i nostri fratelli e sorelle musulmani ci offrono la loro testimonianza: i valori che vivono e il loro modo di metterli in pratica in situazioni difficili che sono costretti a sopportare.
A Taza non abbiamo mai notato alcuna intolleranza religiosa, anzi al contrario notiamo apertura e attenzione. Però per prudenza, quando siamo in qualche luogo pubblico o siamo sul treno e qualcuno vuole abbordare con noi una conversazione su temi religiosi, stiamo molto attente a quello che diciamo… e non ci sono mai stati problemi.
Suor Angeles Olga Castro
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