Il Natale sull’isola del Lago Vittoria in Tanzania

P.Anicet Metogninou è responsabile della missione di Ukara, in Tanzania. Una missione un po’ speciale: è situata su una grande isola del lago Vittoria. La sua popolazione è povera, ci dice p. Anicet, e non può permettersi grandi decorazioni per preparare il Natale. Nelle famiglie chi aspetta di più il Natale sono i bambini.

Essi sanno che quel giorno avranno diritto al regalo di un vestito nuovo. I genitori, pur nella loro povertà, fanno tutto il possibile per rendere felici i loro figli. Spesso è la sola occasione durante l’anno in cui i bambini ricevono un vestito nuovo.

I bambini il pomeriggio del 25 dicembre vanno a visitare le case di parenti e amici: porgono a tutti gli auguri, cantano un canto di Natale e in cambio ricevono cibo e qualche regalino.

La comunità cristiana partecipa numerosa alla messa di mezzanotte, che si prolunga poi fino all’alba con musiche e danze tradizionali. Tutti vogliono condividere la gioia della nascita di Gesù.

Cristiani e musulmani uniti dal Natale in Niger

P. Eric Medagbé svolge il suo ministero a Niamey, capitale di un Paese a grande maggioranza musulmano, il Niger. Il Natale è molto sentito dai cristiani, che nei giorni che lo precedono fanno a gara per rendere bella la propria casa e la cappella della comunità.

Si prepara l’albero di Natale, ma anche bellissimi presepi, il tutto circondato da lucine e ghirlande. Ciò che è curioso è che chi vende questi addobbi sono in genere commercianti musulmani, che in quei giorni mettono in primo piano nei loro negozi questi oggetti natalizi! A Niamey la televisione nazionale trasmette la messa di mezzanotte e il messaggio che l’arcivescovo rivolge ai cittadini del Niger: tutti ascoltano con attenzione le parole dell’arcivescovo.

Nelle famiglie cristiane il pranzo di Natale è abbondante: riso, pasta di farina mais o di miglio, couscous, spaghetti. E si invitano gli amici e parenti musulmani a condividere un poco della festa, nel rispetto della legge islamica. I più felici sono i bambini che quel giorno possono mangiare a sazietà e ricevere numerosi doni.

Il Natale spirituale dei cristiani di Angola

P. Renzo Adorni è missionario in tutt’altro contesto: si trova in Angola, un Paese molto cristiano, evangelizzato più di 500 anni fa. Ci spiega che la tradizione del Babbo Natale che porta i doni non ha attecchito tra la popolazione della periferia. È un’immagine limitata alla televisione e alle classi più ricche.

La gente della sua parrocchia non è distratta dal consumismo, ma è molto attenta al significato spirituale del Natale. La Novena è molto partecipata e la fila di chi vuole confessarsi è infinita. Il presepe lo si fa solo nelle chiese, grazie alla creatività dei giovani, con statue fabbricate sul posto.

Natale è un tempo per vivere la solidarietà: la Caritas parrocchiale prepara i cabazes, i pacchi dono, con riso, farina di mais, olio, fagioli, zucchero, sapone, che sono portati nelle case di persone emarginate, anziane, abbandonate. Quel giorno anche loro potranno mangiare un pranzo sostanzioso!

L’augurio a tutti voi dei padri della SMA

Tanti modi di viverlo, ma il Natale è uno solo, è la nascita nel mondo del Figlio di Dio, Gesù, Cristo, venuto a liberare l’umanità dal male e dalla morte, e portare pace e speranza a tutti.

Che ciascuno di noi possa accogliere Gesù nella sua vita, e iniziare un cammino nuovo con le donne e gli uomini di tutto il mondo.

È questo l’augurio dei missionari della SMA