Sono Annalisa referente vicariale e del gruppo missionario della parrocchia Montegrotto Terme. Desidero in poche righe condividere un’esperienza inaspettata di viaggio in un Paese più contemporaneo di quanto si pensi e dal quale possiamo attingere qualcosa anche per noi: il Marocco.
Ogni anno la parrocchia di Montegrotto organizza un viaggio che abbia come stile un percorso di approfondimento spirituale, oltre che artistico-culturale.
nel 2024 la meta è stata il Marocco. Strano, diceva qualcuno… Cosa potrà mai dare alla mia fede cristiana, un paese dove la religione islamica permea tutto? In Marocco i musulmani sono il 99%, hanno una fede granitica che incide profondamente in tutti i campi; il restante 1% è suddiviso tra ebrei, cristiani, e altre confessioni.
A quel qualcuno vorrei dire: vai e rimarrai sorpreso, come lo siamo stati noi.
La nostra Chiesa cattolica, pur essendo un lumicino in mezzo a tutto ciò, brilla di apertura, dialogo, accoglienza, saggezza e operosità sia con le persone sia con le istituzioni.
Alla cattedrale di Rabat ci siamo recati per dare un saluto a Padre Renato Zilio, missionario scalabriniano, e abbiamo incontrato il Cardinale Don Cristobal Romero. Abbiamo visto che la nostra Chiesa può camminare in modo dinamico, umile e di servizio anche tra il popolo musulmano, guadagnandosi stima, rispetto, collaborazione e serenità di rapporti.
Un altro incontro, bello e inaspettato, l’abbiamo avuto a Fes. Io, pur collaborando in qualche modo con la SMA di Feriole, non conoscevo affatto che ci fosse in quel luogo un loro confratello: Padre Matteo, da molti anni missionario proprio a Fes.
La mia gioia è stata grande! La sua accoglienza e testimonianza ha ricalcato molto lo stile che ho precedentemente descritto; perciò, è stata un’ulteriore conferma per farci uscire dai nostri “piccoli” confini o ragionamenti per stereotipi, e migliorare il nostro modo di vivere la fede anche quando vediamo le nostre Comunità assottigliarsi e poco partecipative.
È lo “stare” che conta, con l’esempio e onestà di comportamento: questo ci insegna il Vangelo di Gesù Cristo. La missione della Chiesa, in Marocco come da noi, non dev’essere di proselitismo ma per attrazione.
Molte altre cose mi porto dentro da questo viaggio e, non potendo menzionarle tutte, mi limito a citare quelle che accomunano cristiani e musulmani, italiani e marocchini.
Anzitutto la preghiera, che accompagna quotidianamente la vita delle persone. Poi l’amore per il loro paese e le istituzioni, le bellezze del territorio e artistiche; i colori, gli odori, i sapori…
Se è vero che noi conosciamo attraverso l’esperienza, allora questo viaggio mi ha arricchita umanamente e spiritualmente, a vantaggio non solo mio, ma anche della comunità e delle persone che incontro.
Annalisa
Questa bella testimonianza è pubblicata anche sul n. 170 della rivista SMA di animazione missionaria Il Campo
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